FUSS alla Coalizione per le competenze digitali - URGENTE

Buongiorno

     Fuss o ... zu Fuss

Sollecitato da una e-mail (in allegato) che ho ricevuto da Paolo Dongilli
gioco un pò con le parole per mettervi al corrente della situazione del
progetto Fuss (Free Upgrade in SouthTyrol's Schools)

che ormai è ... a piedi.

Vi mando le mie osservazioni, perchè credo sia il momento che qualcuno
presenti la situazione software libero nelle scuole, come la vive una
persona che ci ha lavorato per dieci anni.

E' un mio punto di vista, spero che qualcuno mi dica che sono pessimista.

Forse è bene chiarire che il progetto FUSS non esiste più o almeno nelle
forme in cui era nato.

La Ripartizione 9 della Provincia di Bz è subentrata a giugno 2015 al
gruppo Fuss e, dato che il personale della Rip. non era formato per la
gestione dei server con sistema GNU/linux debian e dei client con ubuntu
12.04, tre di noi sono stati cooptati "ob torto collo" per supportare le
scuole non coperte dalla Rip. 9 .

Ovviamente questo la rip 9 non lo ammetterà mai.

Forse si potrebbe chiederle come mai solo ora hanno messo in piedi in
tutta fretta un corso di aggiornamento presso la Formazione professionale
di via Santa Gertrude a Bz per i loro tecnici ignari di linux.

La maggiore responsabilità ricade però sull' Intendenza italiana che non
ha capito la nostra funziona di cerniera fra il tecnico informatico e il
docente, che era ed è, la maggiore barriera allo sviluppo delle tecnologie
in campo didattico, per le note difficoltà di comunicazione fra questi due
settori.

Perciò in pratica il servizio FUSS (8 persone fra docenti e tecnici) non
esiste più, quello che rimane verrà fatto lentamente morire senza molto
clamore.

Io spero che il LUGBZ e tutti coloro che hanno a cuore il software libero
non solo come appassionati ma come sopratutto cittadini, "costringano" le
istituzioni che di open source e formati aperti parlano molto, ma
realizzano poco, a mantenere almeno nelle scuole questa scelta di campo.

Ricordo che dieci anni fa il progetto nato dalla Formazione professionale
in lingua italiana di Bz, dall'Intendenza scolastica in lingua italiana,
da un partner privato di consulenza (Trulite s.r.l) e finanziato da FSE
era la vera innovazione per le dimensioni, dato che riguardava la gestione
di più di 80 server e circa 2500 computer sparsi nelle scuole, oltre a
fornire supporto didattico-tecnico ai docenti.

Il progetto doveva essere allargato alle scuole in lingua tedesca e
all'amministrazione provinciale.

Cosa ne è stato?

Dopo dieci anni siamo arrivati alla proposta di libreoffice negli uffici
provinciali e al progetto di cui Paolo Dongilli ci informa!

Il prossimo anno sarà il mio ultimo anno di insegnamento, ma nonostante
tutto sono ostinato e farò di tutto perchè quello che ho affermato non si
avveri.

Ho lavorato per il software libero come tutti miei colleghi FUSS, con l'
obiettivo di portare innovazione in luoghi come la scuola che sono
fondamentali per la formazione dei nuovi cittadini che devono possedere
competenze digitali da utilizzare poi nel mondo del lavoro e non solo.

Vi chiedo quindi di vigilare e attivarvi in modo che almeno il software
libero rimanga nella scuola, al di là delle persone che lo porteranno
avanti.

Ciao a tutti
Ezio Monastero

FUSSallaCoalizioneperlecompetenzedigitali-URGENTE.eml (4.92 KB)

Io vorrei tanto far partire qualcosa di simile in Trentino, ciò
servirebbe sia al FUSS che a noi.

Purtroppo credo che il FUSS abbia fatto tantissimo per il funzionamento
stesso del FUSS e pochissimo a livello di "marketing". Non ho mai capito
in che modo sarebbe stato possibile partecipare. Mi sono iscritto, poi
dis-iscritto, poi reiscritto alla ml devel del fuss senza sostanzialmente
essere stato in grado di stabilire un contatto con nessuno.
La mailing list è praticamente deserta.

http://www.fuss.bz.it/pipermail/fuss-devel/

Ero pure venuto ad una riunione indetta dal FUSS dove non c'era venuto mi
pare quasi nessuno del gruppo del FUSS, per cui ho fatto la bella
statuina e poi me ne sono tornato a Trento.

Mi è sembrato che mancasse totalmente qualcuno che si occupasse di
"public relation" e, se si vuole bene ad un progetto, bisogna anche
curarsene da punto di vista "politico" oltre che tecnico.

Potrei completamente sbagliare ma queste sono state le mie impressioni.

Ringrazio Ezio per la chiara sintesi fornita su FUSS.
È tempo che LugBZ faccia nuovamente sentire la propria voce, attendo i
commenti dei membri e degli iscritti alla lista.

diego

attachment.htm (4.29 KB)

Ringrazio Ezio per la chiara sintesi fornita su FUSS.
È tempo che LugBZ faccia nuovamente sentire la propria voce, attendo i commenti dei membri e degli iscritti alla lista.

L'unico commento che ho e` che questa (di Ezio) e` una storia triste :expressionless:

Bye,
Chris.

2015-12-04 0:09 GMT+01:00 Chris Mair <chris(a)1006.org>:

Ringrazio Ezio per la chiara sintesi fornita su FUSS.
È tempo che LugBZ faccia nuovamente sentire la propria voce, attendo i
commenti dei membri e degli iscritti alla lista.

L'unico commento che ho e` che questa (di Ezio) e` una storia triste :expressionless:

Bye,
Chris.

Ciao a tutti,

Sono convinto che possiamo fare qualcosa di più che rattristarci e
basta :wink: Come membri del LUGBZ e della comunità del SW Libero locale
dovremmo fare proposte concrete su come evitare che FUSS si trasformi
in un episodio durato solo 10 anni.
Se così accadesse dovremmo sentirci tutti complici, nessuno escluso.

Vi racconto cos'è per me FUSS.
Circa sei mesi fa una coppia di amici mi chiama dicendomi che il loro
laptop (1 anno di vita) era stato infestato da un virus. Dopo aver
chiarito che non sono un installatore di Windows e mai lo sarò, ho
spiegato loro l'importanza di avere a casa lo stesso sistema operativo
(GNU/Linux) e gli applicativi che i figli usano a scuola. Hanno
acconsentito immediatamente all'installazione di Edubuntu. Ad
installazione avvenuta la figlia maggiore (2a media) si è avvicinata
dicendo "ma questo ce l'abbiamo a scuola". Le ho detto: "siediti e
spiega a mamma e papà come si usa e quali programmi usate in classe".
Questo è il risultato che mi aspetto da FUSS.

Servono insegnanti che siano informati e convinti dell'importanza di
avere SW Libero a scuola (COMUNICAZIONE!)

Serve una squadra di tecnici (lato Ripartizione Informatica) che siano
ugualmente formati (e se possibile certificati) ad intervenire su
macchine GNU/Linux al pari di quanto fanno per l'altro sistema
operativo.

Serve che le scuolte creino momenti di incontro con i genitori per
mostrare che gli strumenti che gli studenti usano a scuola possono
essere usati parimenti anche a casa senza aggravi per le famiglie.

Serve che la comunità del software libero locale si adoperi a titolo
volontario per dare sostegno tecnico e non alla precedente iniziativa.

Riprendo nuovamente il messaggio che l'assessore Tommasini aveva
mandato al LUGBZ in risposta alla prima lettera aperta:

Una storia di incompetenza, prepotenza, mala gestione, ignoranza e
arroganza.

Una storia sbagliata (cit. De André).

:frowning:
#pasquale

Ringrazio Paolo Dongilli,

ed offro la mia disponibilità a partecipare all'organizzazione di un evento
per la primavera 2016 (maggio?), una SFSchool 2015 dedicata al
Software Libero ed alla scuola.

Questa sarà anche l'occasione per festeggiare i 10 anni di presenza di SW
Libero nella didattica delle scuole grazie a FUSS,

cordiali saluti
Massimo Previdi
Insegnante di laboratorio tecnologico
Istituto Galilei
Bozen

Buongiorno a tutti, ringrazio Ezio e Massimo per quanto detto e scritto. Lavoro alle medie Ada Negri di Bolzano e mi sono occupato per 6 anni, insieme a Massimo, della rete didattica e della sperimentazione delle varie distro ubuntu come docente, funzione obiettivo, referente e installatore della rete didattica dell'icbolzano2..

Offro la mia disponibilità a partecipare all'organizzazione di un evento
per la primavera 2016 (maggio?), una SFSchool 2015 dedicata al
Software Libero ed alla scuola.

Questa sarà anche l'occasione per festeggiare i 10 anni di presenza di SW
Libero nella didattica delle scuole grazie a FUSS,

Cordiali saluti
Di Mauro Michele
icbolzano2-DonBosco
Bolzano

Aggiungo io _voglio_ sbagliare e avrei voluto che qualcuno mi avesse
risposto dicendo qualcosa come: "no guarda Marco, sbagli, ti sei perso in
un bicchier d'acqua, guarda questo sito, questa mailimg list, questo
forum, non è vero che c'è un problema di comunicazione, visibilità ecc."

Quindi ribadisco: mi contraddite per favore? E se no, sono solo io che
vedo un problema qui? Io, ribadisco, vorrei che il FUSS diventasse:

1) più diffuso
2) meno "provinciale" (perdendo una "F")
3) lo vorrei anche a Trento

Sogno?

Convinto della sincerità di questo messaggio, propongo alla lista,
agli insegnanti motivati come Ezio ed Andrea ed altri insegnanti sul
territorio, al Free Software Center del TIS, ai tecnici delle scuole,
agli studenti, a chiunque pensiate voglia e possa aiutare, di dare la
propria disponibilità a partecipare all'organizzazione di un evento
per la primavera 2016 (maggio?), una SFSchool 2015 dedicata al
Software Libero ed alla scuola. Questa sarà anche l'occasione per
festeggiare i 10 anni di presenza di SW Libero nella didattica delle
scuole grazie a FUSS.

Rinnovo l'invito a postare commenti, dichiarazioni di disponibilità,
proposte di interventi/tematiche/attività da affrontare durante la
conferenza.

Ciao,

per un eventuale SFSSchool il mio aiuto e` certamente disponibile :slight_smile:

Come commento posso dire ben poco su FUSS in specifico, che non ho
molto seguito. Posso dare un parere generico, che tu cmq. conosci
gia`... :wink:

IMHO il discorso:

Serve una squadra di tecnici (lato Ripartizione Informatica) che siano
ugualmente formati (e se possibile certificati) ad intervenire su
macchine GNU/Linux al pari di quanto fanno per l'altro sistema
operativo.

non e` la strada giusta.

Un gruppo di tecnici (abbastanza consistente) della scuola in lingua DE
ha fatto un breve (troppo breve) corso Linux con me docente anni fa.

L'impressione che ho avuto allora, e` che almeno l'80 percento delle
persone non e` veramente interessata a capire come funzionano le cose.
Vedono 200 utenti ciascuno che li rompono le scatole e cercano solo un
modo il least effort possibile per zittirli. Non hanno ne il tempo ne
la voglia, ne il background informatico per risolvere i problemi alla
radice.

Non parlo ovviamente dei tecnici FUSS che imagino sono piu` bravi.

Lo so che tu (e neanche io) ragioniamo cosi`, ma mettiti un po` nei
loro panni...

Ai tempi avevo spinto l'idea di fare delle aule "thin-client", spingendo
la cosa sul "e` molto meno lavoro per voi" (notare il punto, importante,
piu` importante di costi di licenza e etica IMHO).

So che alcune scuole DE hanno delle aule fatte cosi` (con LTSP).
Sono piu` o meno aule che ufficialmente non esistono, purtroppo, solo
gestiti da docenti piu` o meno nel loro tempo libero (applauso p.e.
a Helmuth, che ci legge in lista). Questo a testimonianza che ai vertici
ancora non frega niente (poi ritorno su questo punto).

IMHO esattamente li` dobbiamo fare leva!

Non e` facile e non ho le risorse per farlo e ammetto che al momento sono
abbastanza pessimista. Ma sono convinto che SE c'e` un punto dove si puo`
vincere questa battaglia, e` li`.

Concretizzo su tre topic che mi vengono in mente:

  - Nelle scuole si stanno moltiplicando i MS Sharepoint
    ( http://www.snets.it/default.aspx ) - non e` possibile che non
    riusciamo a vincere li` - IMHO e` uno dei prodotto piu` weak
    della MS e uno dove Linux e` oggettivamente molto piu` forte

    possibile che 10 anni fa noi avevamo tutte queste piattaforme
    elearning e di collaborazione e ora MS arriva e ci frega con
    un prodotto debole e in ritardissimo come share point?

  - LTSP & Co! Di nuovo: "vuoi gestire un aula intera con due click":
     guarda qui!

    Mi pare che FUSS abbia dei componenti server per gestire aule
    (era octofuss, no?) Bene: li` bisogna investire. Se fossi nella
    posizione di fare lobbying per FUSS andrei a chiedere soldi per
    portare avanti quella parte (e/o soluzioni LTSP e/o soluzioni che
     non conosco)

  - Azure: quello che ora sono i server sharepoint in casa, domani
    (o stasera :wink: sono i server su Azure. Non mi venire citando
    leggi! Non funziona cosi`. MS fara` un deal con Aruba o chissacchi`
    che hostera` un pezzo della tecnologia Azure nei propri data center
    e allora la cosa sara` ufficialmente italiana e l'attacco per vie
    legali non funziona piu` (mark my words)

    Sappiamo che Linux (ancora) riesce a fare meglio. Sappiamo che
    c'e` concorrenza commerciale che si basa su stack liberi sia
    per IaaS che PaaS che per hybrid cloud (AWS, OpenShift, Redhat, altri
    ...).

    Di nuovo, se vogliamo fare lobbying facciamo vedere che queste
    soluzioni battono Azure (perche` ancora lo battano) per evitare
    che tra altri 10 anni tutta la PA girera` su Azure (che nel mio
    pessimismo e` un po` quello che temo...).

Cioe`: bisogna puntare al server, non al desktop e bisogna puntare ai
vertici, non ai tecnici!

Rassegniamoci al fatto che il tecnico medio non sara` in grado o non
ha il tempo a partire da un CD Ubuntu creare un architettura che
effettivamente li risparmia lavoro (ripeto: un elearning/CMS libero al
posto di sharepoint, LTSP al posto di aule con N installazioni Win
+ Active Directory, virtualizzazione xen/kvm con RedHat al posto di
HyperV se in house, hosting su OpenShift o AWS al posto di Azure
se outsourced).

Rassegniamoci al fatto che il tecnico medio non sara` in grado di farlo
neanche dopo aver partecipato a un corso Linux. Un corso Linux non
rimpiazza una laurea in ingegneria informatica.

Puntiamo ai vertici: facciamo vedere ai capi che con software libero
si riesce a creare le architetture di cui sopra che il tecnico non
dovra` capire o essere in grado di replicare da solo, ma che potra`
controllare con facilita` e che risparmia sopratutto in manodopera
da tecnico.

Ripeto, io nel mio piccolissimo posso aiutare, ma il sentimento
e` piu` tristezza e rassegnazione. Non so se ce la faremo. Ma almeno
sono convinto che ce la possiamo fare soltanto se agiamo su quei
punti.

To`, ho scritto un altro papiro :slight_smile:

Bye,
Chris.

PS: qualcuno sa lo stato di octofuss (o cmq. la componente per gestire
aule, in che stato e`)?

Rispondo sempre a titolo personale
Si, sono d'accordo con quello che dici e mi dispiace che hai perso del tempo.
Ciao
Ezio Monastero

[...]

IMHO il discorso:

>Serve una squadra di tecnici (lato Ripartizione Informatica) che siano
>ugualmente formati (e se possibile certificati) ad intervenire su
>macchine GNU/Linux al pari di quanto fanno per l'altro sistema
>operativo.

non e` la strada giusta.

Un gruppo di tecnici (abbastanza consistente) della scuola in lingua DE
ha fatto un breve (troppo breve) corso Linux con me docente anni fa.

L'impressione che ho avuto allora, e` che almeno l'80 percento delle
persone non e` veramente interessata a capire come funzionano le cose.
Vedono 200 utenti ciascuno che li rompono le scatole e cercano solo un
modo il least effort possibile per zittirli. Non hanno ne il tempo ne
la voglia, ne il background informatico per risolvere i problemi alla
radice.

Non parlo ovviamente dei tecnici FUSS che imagino sono piu` bravi.

Lo so che tu (e neanche io) ragioniamo cosi`, ma mettiti un po` nei
loro panni...

[...]

Cioe`: bisogna puntare al server, non al desktop e bisogna puntare ai
vertici, non ai tecnici!

Rassegniamoci al fatto che il tecnico medio non sara` in grado o non
ha il tempo a partire da un CD Ubuntu creare un architettura che
effettivamente li risparmia lavoro (ripeto: un elearning/CMS libero al
posto di sharepoint, LTSP al posto di aule con N installazioni Win
+ Active Directory, virtualizzazione xen/kvm con RedHat al posto di
HyperV se in house, hosting su OpenShift o AWS al posto di Azure
se outsourced).

Rassegniamoci al fatto che il tecnico medio non sara` in grado di farlo
neanche dopo aver partecipato a un corso Linux. Un corso Linux non
rimpiazza una laurea in ingegneria informatica.

Posso dire che su Linux non sono proprio l'ultimo arrivato?

Neanche Linus Tornvald in persona ci riuscirebbe.

Credetemi: io lavoro a scuola da anni.

Da _soli_ ___È IMPOSSIBILE__

senza un aiuto di qualche genere sopra di te.

L'unica scuola che conosco convertita a Linux al 100% nel Trentino aveva
un dirigente che credeva nel progetto e aveva soprattutto il fegato di
imporlo (insieme al tecnico). Cambiato il dirigente stanno pensando di
tornare a Windows nonostante il tecnico sia contrario.

Puntiamo ai vertici: facciamo vedere ai capi che con software libero
si riesce a creare le architetture di cui sopra che il tecnico non
dovra` capire o essere in grado di replicare da solo, ma che potra`
controllare con facilita` e che risparmia sopratutto in manodopera
da tecnico.

Quoto al 10.000%

Buongiorno Ezio, ciao lista,

mi fa piacere che si torni a parlare di FUSS, software libero e scuola.
E grazie per il tuo prezioso punto di vista sulla successione degli
eventi, che hai vissuto più da vicino di quasi tutti noi, certamente più
di me.

La mia percezione dell'evoluzione del progetto FUSS è molto vicina a
quanto descritto da Marco nella sua risposta: anche quando il progetto
era nel pieno dello slancio l'interazione con il mondo del software
libero al di fuori della scuola non è stato il suo punto di forza. Ho
provato a fare una ricerca negli archivi di questa stessa mailing list,
per le occorrenze di FUSS, e questi sono i risultati:
       5 ./2005-November.txt
       1 ./2005-October.txt
      46 ./2005-September.txt
       2 ./2006-April.txt
       5 ./2006-February.txt
       3 ./2006-January.txt
       1 ./2006-July.txt
      55 ./2006-March.txt
       4 ./2006-May.txt
      17 ./2007-April.txt
       1 ./2007-February.txt
       3 ./2008-April.txt
      11 ./2008-June.txt
       1 ./2008-November.txt
       8 ./2009-August.txt
       1 ./2009-February.txt
       1 ./2009-October.txt
       3 ./2010-June.txt
       6 ./2011-February.txt
      13 ./2013-October.txt
      17 ./2013-September.txt
       6 ./2014-December.txt
       2 ./2014-January.txt
       1 ./2014-July.txt
      57 ./2015-December.txt

Non ho filtrato per i doppioni e effettuato nessun raffinamento (il
comando che ho usato sul server è `find
/var/lib/mailman/archives/public/lugbz-list/ -name "*.txt" -exec grep -H
FUSS {} \; | cut -d ":" -f 1 |sort | uniq -c` per gli interessati).

In sostanza in quattro giorni di questo mese abbiamo parlato più di FUSS
che in ogni altro intero mese del passato, e non lo faccio notare per
dire che adesso ne stiamo parlando troppo :slight_smile:

Il punto da cui mi piacerebbe partire sarebbe un'analisi onesta di tutto
quello che è successo - nel bene e nel male - con il progetto, e mi
piacerebbe che si affrontassero tutti gli aspetti (sistemistico,
interazioni con l'intendenza/provincia/politica, con gli insegnanti, con
gli studenti, con il mondo esterno (LUGBZ incluso)) per identificarne i
punti forti e le criticità.

Tu dici che il progetto nei fatti è morto ed assumo che sia vero vista
la tua vicinanza ad esso, questo non toglie che si possano identificare
delle parti che continueranno nel tempo, e delle azioni correttive che
potrebbero salvarne altre, se c'è la volontà.

Ciao,
Daniele

Salve a tutti, sono Andrea Bonani e negli ultimi 5 anni ho avuto il piacere
di coordinare il progetto FUSS presso l'Intendenza.

Desideravo chiarire alcune cose scritte da Ezio, perche temo che alcune
parti del suo messaggio possano essere fraintese.

Prima cosa, il progetto FUSS non e' morto.
Esiste e prosegue nelle scuole in lingua italiana come avvenuto negli
ultimi 10 anni.

Da questo settembre e' stato chiuso il gruppo FUSS (il gruppo di docenti
che fornivano supporto tecnico/didattico ai docenti e alle scuole stesse)
La Ripartizione 9, in accordo con l'Intendenza scolastica, ha preso in
carico l'assistenza tecnica in quasi tutte le scuole in lingua italiana.

Un'azione normale, visto che lo stesso tipo di assistenza la Ripartiozne 9
lo offre alle scuole in lingua tedesca.
La Ripartizione 9 si e' quinid adoperata (nei tempi che lei ha ritenuto
opportuno avere) per effettuare una prima formazione ad alcuni suoi
tecnici, e io personalmente confido che alcuni abbiano iniziato ad
avvicinarsi con un certo interesse a questo sistema e quindi proseguire in
questo loro percorso formativo.
Alcuni tecnici inoltre sono in realta' gia adeguatamente formati per la
gestione di ambienti GNU/Linux

Non e' quindi morto il progetto, ne lo sviluppo dei tools ad esso associati.

Infatti per la prossima tarda primavera e' prevista la realizzazione della
nuova release per i client e soprattutto quella per i server (con
aggiornmenot dei tools quali octofuss).
E su queste nuove release ovviamente ci sara un confronto con la
Ripartiozne 9 per sviluppare nella direzione migliore gli strumenti gia'
esistenti
inoltre le scuole usufruiscono ancora di una serie di servizi web (quali ad
esempio piattafomre di e-learning molto utilizzate) messe i piedi
all'interno del progetto FUSS.

Questo non vuol dire che il progetto non abbia bisogno di una certa
risonanza e che qualunque aiuto in questa direzine e' sempre ben accetto.
Dal lato "marketing" purtroppo siamo stati carenti in quanto tutte le
risorse erano concentrate nel promuovere e far funzionare il progetto
all'interno delle scuole.
E quinid purtroppo non rimaneva tempo per fare dell'altro, anche se mi
rendo perfettaemnte conto che sarebbe, e sarebbe stato, necessario seguire
anche questo aspetto.

Buona giornata a tutti

Andrea

attachment.htm (10.7 KB)

2015-12-04 11:06 GMT+01:00 Chris Mair <chris(a)1006.org>:

Ciao,

per un eventuale SFSSchool il mio aiuto e` certamente disponibile :slight_smile:

Molto bene!

Come commento posso dire ben poco su FUSS in specifico, che non ho
molto seguito. Posso dare un parere generico, che tu cmq. conosci
gia`... :wink:

IMHO il discorso:

Serve una squadra di tecnici (lato Ripartizione Informatica) che siano
ugualmente formati (e se possibile certificati) ad intervenire su
macchine GNU/Linux al pari di quanto fanno per l'altro sistema
operativo.

non e` la strada giusta.

Un gruppo di tecnici (abbastanza consistente) della scuola in lingua DE
ha fatto un breve (troppo breve) corso Linux con me docente anni fa.

L'impressione che ho avuto allora, e` che almeno l'80 percento delle
persone non e` veramente interessata a capire come funzionano le cose.
Vedono 200 utenti ciascuno che li rompono le scatole e cercano solo un
modo il least effort possibile per zittirli. Non hanno ne il tempo ne
la voglia, ne il background informatico per risolvere i problemi alla
radice.

Ma guarda caso sono loro le persone deputate all'assistenza. Quindi se
non le formiamo adeguatamente, chi formiamo - ad oggi?
I tecnici sono 35 e sono quelli dei Servicezentren 9.0.x. che trovi
elencati qui: Digital Now | Autonome Provinz Bozen - Südtirol

Qui tu stai ponendo un problema sulle capacità e la buona volontà
(voglia) delle persone ... quindi vedo due possibilità: o si cambiano
o si formano.
Ma questo non lo decidiamo né tu, né io.

Non parlo ovviamente dei tecnici FUSS che imagino sono piu` bravi.

Lo so che tu (e neanche io) ragioniamo cosi`, ma mettiti un po` nei
loro panni...

Ma l'utente Windows non necessariamente è un utente meno problematico
di un utente Linux.
Quindi a parità di conoscenza dei due sistemi operativi da parte di un
tecnico (che io do per scontata, un prerequisito per ciascuno dei 35
tecnici), il carico di lavoro a parità di ticket aperti sarà lo
stesso.

Ai tempi avevo spinto l'idea di fare delle aule "thin-client", spingendo
la cosa sul "e` molto meno lavoro per voi" (notare il punto, importante,
piu` importante di costi di licenza e etica IMHO).

So che alcune scuole DE hanno delle aule fatte cosi` (con LTSP).
Sono piu` o meno aule che ufficialmente non esistono, purtroppo, solo
gestiti da docenti piu` o meno nel loro tempo libero (applauso p.e.
a Helmuth, che ci legge in lista). Questo a testimonianza che ai vertici
ancora non frega niente (poi ritorno su questo punto).

IMHO esattamente li` dobbiamo fare leva!

Non e` facile e non ho le risorse per farlo e ammetto che al momento sono
abbastanza pessimista. Ma sono convinto che SE c'e` un punto dove si puo`
vincere questa battaglia, e` li`.

D'accordo, ma non sull'essere pessimista - non giova. Se è una
battaglia quella che dobbiamo affrontare, meglio andarci con l'idea di
vincerla.

Concretizzo su tre topic che mi vengono in mente:

- Nelle scuole si stanno moltiplicando i MS Sharepoint
   ( http://www.snets.it/default.aspx ) - non e` possibile che non
   riusciamo a vincere li` - IMHO e` uno dei prodotto piu` weak
   della MS e uno dove Linux e` oggettivamente molto piu` forte

   possibile che 10 anni fa noi avevamo tutte queste piattaforme
   elearning e di collaborazione e ora MS arriva e ci frega con
   un prodotto debole e in ritardissimo come share point?

E aggiungo: dove magari ti chiedono anche di pagare le licenze di
Office Web Apps
(https://technet.microsoft.com/it-it/library/ff431682.aspx), suite
strettamente legata a SharePoint che va bannata da chi ha deciso di
migrare a ODF e LibreOffice in quanto tra le altre cose non riesce
manco ad assicurarti un round-trip LibreOffice --> Office Web Apps -->
LibreOffice senza spaccarti il documento. Sotto questo aspetto è
meglio WebODF (http://webodf.org/) che ti assicura un lossless
round-trip.

- LTSP & Co! Di nuovo: "vuoi gestire un aula intera con due click":
    guarda qui!

   Mi pare che FUSS abbia dei componenti server per gestire aule
   (era octofuss, no?) Bene: li` bisogna investire. Se fossi nella
   posizione di fare lobbying per FUSS andrei a chiedere soldi per
   portare avanti quella parte (e/o soluzioni LTSP e/o soluzioni che
    non conosco)

D'accordo.

[...]

Cioe`: bisogna puntare al server, non al desktop e bisogna puntare ai
vertici, non ai tecnici!

Rassegniamoci al fatto che il tecnico medio non sara` in grado o non
ha il tempo a partire da un CD Ubuntu creare un architettura che
effettivamente li risparmia lavoro (ripeto: un elearning/CMS libero al
posto di sharepoint, LTSP al posto di aule con N installazioni Win
+ Active Directory, virtualizzazione xen/kvm con RedHat al posto di
HyperV se in house, hosting su OpenShift o AWS al posto di Azure
se outsourced).

In questo oltre alla Gewerbeoberschule Max Valier anche l'UNIBZ
(Facoltà di Informatica) può aiutare per come hanno gestito i
laboratori.

Rassegniamoci al fatto che il tecnico medio non sara` in grado di farlo
neanche dopo aver partecipato a un corso Linux. Un corso Linux non
rimpiazza una laurea in ingegneria informatica.

Puntiamo ai vertici: facciamo vedere ai capi che con software libero
si riesce a creare le architetture di cui sopra che il tecnico non
dovra` capire o essere in grado di replicare da solo, ma che potra`
controllare con facilita` e che risparmia sopratutto in manodopera
da tecnico.

Ripeto, io nel mio piccolissimo posso aiutare, ma il sentimento
e` piu` tristezza e rassegnazione. Non so se ce la faremo. Ma almeno
sono convinto che ce la possiamo fare soltanto se agiamo su quei
punti.

Grazie Christian per le tue proposte concrete (non per il
pessimismo/tristezza/rassegnazione ed il papiro ;-).

Ciao,
Paolo.

L'impressione che ho avuto allora, e` che almeno l'80 percento delle
persone non e` veramente interessata a capire come funzionano le cose.
Vedono 200 utenti ciascuno che li rompono le scatole e cercano solo un
modo il least effort possibile per zittirli. Non hanno ne il tempo ne
la voglia, ne il background informatico per risolvere i problemi alla
radice.

Ma guarda caso sono loro le persone deputate all'assistenza. Quindi se
non le formiamo adeguatamente, chi formiamo - ad oggi?
I tecnici sono 35 e sono quelli dei Servicezentren 9.0.x. che trovi
elencati qui: http://www.provinz.bz.it/informatik/verwaltung/aemter-mitarbeiter.asp

Qui tu stai ponendo un problema sulle capacità e la buona volontà
(voglia) delle persone ... quindi vedo due possibilità: o si cambiano
o si formano.
Ma questo non lo decidiamo né tu, né io.

Ma come li formi? Facendoli fare un corso introduttivo a Debian?
E poi cosa fanno?

Molte di quelle persone sono diplomati che sanno dove devono cliccare
quando l'utente dice di aver cancellato l'internet.

Non sono ingegneri.

Li devi formare si`, ma a un altro livello. Se io fossi il capo di questa
famosa ripartizione 9 investirei in un sistema come quello che imagino
sia Octofuss (che non consosco, lo prendo come archetipo per un sistema
di automatizzazione aula, bisognerebbe fare una ricerca di mercato per
capire se effettivamente puo` essere Octofuss o un altro) e poi farei una
formazione su quello!

Cosi` se 'utente ha cancellato l'internet sanno dove cliccare (in Octofuss
& Co).

E` molto piu` realistico di pensare di ottenere 35 piccoli guru smanettoni
con dei CD Ubuntu in mano che sappiano resistere a migliaia di insegnanti
inferociti :wink:

Ma l'utente Windows non necessariamente è un utente meno problematico
di un utente Linux.
Quindi a parità di conoscenza dei due sistemi operativi da parte di un
tecnico (che io do per scontata, un prerequisito per ciascuno dei 35
tecnici), il carico di lavoro a parità di ticket aperti sarà lo
stesso.

Dipende. Se installi 200 volte Ubuntu a 200 utenti a cui dai root, si`.

Ma se invece cominci a usare una strategia thin client, no.

Perche` un aula di untenti non informatici che vogliono usare un Office
(qualsiasi) deve avere 20 installazioni di Ubuntu (o Windows for that matter)?

E - piu` aggiornato al 2015 - perche` un aula di untenti non
informatici che vogliono usare un Office, serve qualsiasi elemento di OS
oltre un browser?

Cosi` abbassi i ticket...

In questo oltre alla Gewerbeoberschule Max Valier anche l'UNIBZ
(Facoltà di Informatica) può aiutare per come hanno gestito i
laboratori.

D'accordo. Un attivita` in termini di "awareness" potrebbe essere quella
di andare a parlare con le persone che hanno effettivamente delle
aule cosi` in piedi. Oltre ovviamente FUSS e gli esempi che citi,
ci sono anche altre scuole che hanno aule LTSP (Hi Helmuth ;).

In questa direzione potrebbe essere spinta un eventuale programma
per la SFEDUCON o com'era la sigla. L'importante e` che si parli
di *server* e gestione automizzazione e non delle icone che vede l'utente!

Grazie Christian per le tue proposte concrete (non per il
pessimismo/tristezza/rassegnazione ed il papiro ;-).

Ok :slight_smile:

Bye,
Chris.

Buonasera lista,
                          e' molto che "manco" dalle discussioni ma
questo argomento mi preoccupa parecchio,
soprattutto leggendo i numeri dell'assistenza e dell'utenza.
Ammetto che del progetto FUSS in dettaglio conosco pochissimo; non ho
chiara l'organizzazione che negli anni
si e' andata sviluppando, soprattutto a livello di hardware, servizi ed
utilizzo degli applicativi.

Certo che 35 tecnici (presumo che non siano dedicati solo a questo) mi
sembrano un numero assai elevato (di quante utenze stiamo parlando?)
Almeno in parte una formazione LPI sarebbe ottima come base; il tempo
degli "smanettoni" penso sia finito anche in campo
opensource. Con questo non dico che non ci debbano essere ma la
formazione deve essere costante su progetti di questo tipo.

Poi una buona organizzazione delle installazioni, degli accessi
centralizzati, degli aggiornamenti centralizzati (ex : Spacewalk)
dell'assistenza remota (vnc o similari) in modo che all'utente si possa
far vedere cosa deve fare.
Ripeto, forse sono troppo digiuno sul progetto e sto dicendo cose ovvie;
mi piacerebbe entrare pu' in dettaglio e , nel mio piccolo, poter
contribuire al mantenimento in vita di un progetto che considero ammirevole.

  Saluti

     Andy

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Non e' quindi morto il progetto, ne lo sviluppo dei tools ad esso associati.

Ha!

Siamo tutti come i figli di quel tizio della pubblicita` di EDEKA che sta
spopolando su youtube: solo al (falso!?) annuncio di morte di FUSS ci svegliamo
tutti quanti e commentiamo all'impazzita... :wink:

Meglio cosi` :slight_smile:

Bye,
Chris.

Buonaserea sono Michele Di Mauro,

insegnante presso la Scuola Media di Bolzano Ada Negri.

Come già scritto prima, mi sono occupato per 5 anni di supportare i colleghi/e del comprensivo, come funzione obiettivo informatica, nell'utilizzo del software libero e relativi applicativi didattici, validamente supportato e formato dal mio referente insegnante del GRUPPO FUSS.

Infatti, solo un insegnante consapevole delle problematiche quotidiane (e non un tecnico sprovvisto di competenze didattiche), è in grado di agevolare i colleghi nel proseguimento delle loro attività.

Questo senza nulla togliere alle competenze tecniche e alla professionalità del personale tecnico.

Arriviamo al punto:
fino a giugno 2015 potevamo avvalerci della collaborazione del gruppo Fuss costituito da 8 insegnanti distaccati (per tutta la provincia di Bolzano) e preposti al supporto didattico e in secondo luogo tecnico per la gestione delle reti didattiche, vale a dire, installazione, configurazione server, client e produzione distribuzione GNU/Linux aggiornata per le scuole.

All'inizio del nuovo anno scolastico, come referente informatico, mi sono trovato in serie difficoltà, in quanto il gruppo Fuss è stato sciolto e in sua vece, sostituito dal progetto fuss, che attualmente si avvale di 3 insegnanti distaccati (per tutta la provincia di Bolzano) e dei tecnici della Ripartizione 9.

Ci rinfreschiamo la memoria con il fiore all''occhiello della trasmissione su RAI report del seguente link:
https://www.youtube.com/watch?v=jPLfnnzAhXc

Invito chi volesse avere dei feedback dai miei colleghi, di venire nel mio Istituto per rendersi conto delle problematiche insorte senza un costante supporto da parte di personale qualificato.

Mi auguro di non dover assistere ad una seconda puntata su RAI3 Report di

"Come è andata a finire"?

un saluto a tutti
Michele Di Mauro
Istituto Comprensivo Bolzano2

Ciao lista,

sono Helmuth Gasser, insegnante presso il liceo scientifico A. Einstein di
Merano.

In questo oltre alla Gewerbeoberschule Max Valier anche l'UNIBZ
(Facoltà di Informatica) può aiutare per come hanno gestito i
laboratori.

D'accordo. Un attivita` in termini di "awareness" potrebbe essere quella
di andare a parlare con le persone che hanno effettivamente delle
aule cosi` in piedi. Oltre ovviamente FUSS e gli esempi che citi,
ci sono anche altre scuole che hanno aule LTSP (Hi Helmuth ;).

Sì, è vero, abbiamo due aule LTSP con 26 e 27 clients rispettivamente.

Originariamente si è trattato di un progetto di due studenti (Stefan
Raffeiner e Thomas Menegotto) e un docente (Alex Trojer). Loro hanno
fatto la prima istallazione circa quattro anni fa'. Nel frattempo i due
studenti hanno lasciato la nostra scuola. Da marzo di quest'anno delle
due aule LTSP me ne occupo io.

Il nostro sistema LTSP è molto, molto, molto semplice:

Sui client usiamo autologin. C'è un utente per ogni client. Per l'accesso
all'internet usiamo il server proxy della scuola, cioè lo stesso server che
viene anche usato dalle aule Windows. Quindi gli studenti si
autentificano con il nome utente e la password della rete Windows.

Inoltre nella rete LTSP non ci sono stampanti, ecc. ecc. ecc…

Tanti saluti, Helmuth