Un “Gedankenexperiment“:
Se MS aumentasse i prezzi del 30%, potrebbe pagare le tasse dovute…
Purtroppo hanno il monopolio.
E la situazione peggiora nel tempo. Che fare?
Saluti
Hugo
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Non hanno il monopolio, c'e' LibreOffice. Ci si puo' fare, e bene, di
tutto.
Per qualche motivo le pubbliche amministrazioni, e i dipendenti delle
pubbliche amministrazioni, preferiscono MS. Forse si sentono
privilegiati, vogliono il trattamento di lusso. "Windows" suona
progressista, moderno, americano mentre Linux e' per poveri affamati.
Immagino che se la PA-BZ proponesse di sostituire MS Office con
LibreOffice i dipendenti pretenderebbero subito un bonus per il
training, compensi per lo sforzo per apprendere il nuovo sistema, i
sindacati troverebbero da ridire... E' successo non molto tempo fa con
un nuovo software di gestione stipendi.
Gianguido
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non ti preoccupare: una parte dei soldi torna sotto forma di mazzette:
ma i casi sono molti di più. poi ti chiedi perché l'open source non prende piede...
Paolo
PS: comunque tutte le multinazionali sono così, compresa Amazon. Il g7 sembra concretamente intenzionato a porre una tassazione globale del 15%.
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Non concordo Gianguido. Il progetto di migrazione a LibreOffice di PAB del
2013, annunciato con grande pompa a livello IT ed EU
, è stato bruscamente troncato dalla nuova giunta che pose Deeg
all'informatica
. Le modalità sommerse con cui avvenne il voltafaccia non sono mai state
rese note, ma il ruolo della nota multinazionale agente nell'ombra è
intuibile. Il personale era già stato coinvolto secondo gli standard
consigliati da TDF e posso testimoniare che vi erano molti favorevoli.
Tanto é che tutt'oggi LO viene mantenuto aggiornato e molti (ma non
tutti...) sono gli uffici che pubblicano documenti in ODF, in base a
https://www.provincia.bz.it/informatica-digitalizzazione/digitalizzazione/amministrazione-digitale/formati-di-file-ammessi.asp
http://dati.retecivica.bz.it/it/formats
Nella realtà quello che risulta più vincolante non è il software ma il
formato utilizzato per produrre file; la scelta proprietaria,
particolarmente quella in cloud, vincola funzionalmente ad utilizzare
formati proprietari anche aggiornati, a tutto scapito della
interoperabilità. Una PA che *pretendesse* dal proprio fornitore di servizi
in cloud l'uso prioritario di un formato realmente aperto, a norma di legge
(almeno in IT e anche EU) avrebbe pienamente ragione. La cloud "365" non è
in grado ad oggi di operare al 100% utilizzando i formati M$ Office Open
XML Format *STRICT Version*
https://www.microsoft.com/en-us/download/details.aspx?id=30792 o
https://www.loc.gov/preservation/digital/formats/fdd/fdd000401.shtml e
probabilmente non lo sarà mai.
Qui vedo il punto basilare: perchè la PA non adotta e impone l'uso dei
formati aperti (l'unica scelta effettiva ad oggi è ODF)? Vi sarebbe
certamente un periodo di difficoltà e di piccoli problemi, ma imboccata la
direzione senza deviare in breve tutto si appianerebbe. è già accduto:
diego
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Grazie per la precisazione, Diego! Sono d'accordo con le tue
considerazioni che l'aspetto chiave sono i formati aperti.
Guardiamo alla questione sotto un'altro aspetto. PAB ha scelto di
appoggiarsi a un fornitore, anche di servizi cloud, che oltre a non
gestire in pieno formati aperti evade/ elude le tasse. PB avrebbe
l'alternativa di mantenere fatturato e competenze software in casa, ma
non lo fa.
La Sig.ra Deeg non ha nulla da ridire? Lei non si e' limitata a
ereditare una situazione, ma ha spinto/ avallato il voltafaccia. Intende prendersi la sua fetta di responsabilita' nel mettere i dati provinciali in mano a un evasore fiscale internazionale, che non rispetta i requisiti EU, IT sui formati?
E' giustificabile per PAB mantenere la posizione pro MS?
LUGBZ potrebbe fare un comunicato stampa in questo senso?
Gianguido
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Piccola correzzione: la competenza dell'Informatica attualmente è in capo
al Presidente Arno K.
https://www.rainews.it/tgr/trento/articoli/2019/01/tnt-giunta-provinciale-bolzano-lista-assessori-Kompatscher.-779f1e3a-ee3e-4a2a-9a96-4d1d62be2ef5.html
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Buongiorno,
secondo le richieste "FOIA", Libreoffice non è un alternativa alle
offerte cloud come Microsoft 365 (Hybrid Cloud) o Gsuite/Google
Workspace. Screenshot allegato.
Tutto il documento:
Ciao
Andreas
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Andreas, grazie per il documento.
Le motivazioni apportate in sostegno di Microsoft sembrano scopiazzate
da qualche documento MS e mi danno l'impressione di essere una
giustificazione a posteriori per scelte che avrebbero preso in ogni
caso.
Nel 1995 lavoravo per una multinazionale e gia' allora la rete
aziendale, con server propri, era accessibile da remoto con laptop,
client di posta, scambio di file, protezione dati. A 20 anni di
distanza la PAB non ha scoperto nulla di nuovo. Indubbiamente Amazon,
Google e MS sono stati molto bravi, prima a "vendere" il paradigma che
tutto va fatto in cloud e che server proprietari sono roba da eta'
della pietra, poi a offrire i propri servizi cloud dato che in Europa
di competitivi non ce n'erano.
Il risultato e' ora che i dati dell'intera amministrazione provinciale
sono in mano a degli evasori/ elusori fiscali. Oltretutto extra UE.
Gianguido
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Buongiorno!
Finalmente arriva il cloud nazionale
Anche la PAB, o alcuni servizi pubblici, tipo la sanita', ne faranno
parte?
Qualcuno sa se il cloud offrira' propri strumenti, oppure questi siano
separati?
Per fortuna, almeno adesso c'e' un segnale chiaro di direzione.
Gianguido
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Beh, ascoltando le notizie lette dai giornali di oggi, in lizza per offrire
il servizio pare si proporranno le consuete multinazionali USA in
abbinamento con uno o più "solite" aziende IT:
- Google + TIM
- Amazon + ???
- Micro$oft + ???
A mio vedere i problemi grossi in EU stano
- nel proporre una garanzia sulla potenza di calcolo (chi oggi possiede
data factory?)
- nel possedere la tecnologia elettronica di base (chi la progetta e la
produce, a partire dal silicio?)
Forse sarebbe necessario fermarsi a ripensare se tutto quello a cui staimo
correndo dietro è davver necessario per una Vita Felice...
diego
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E io che credevo che avrebbero acquistato hardware, piazzato in tre o
quattro tunnel sotterranei in diverse zone del paese non a rischio
terremoti, ogni location almeno con due fonti di alimentazione
indipendente, e che tutto il software fosse basato su tecnologie open,
che so, PostgreSQL per il registro della popolazione.
En passant, considerando un record di 10 kByte per abitante (cognome,
nome, residenza, codice fiscale ecc., di roba ce ne sta) i dati di 60
mln residenti, fanno 600 GB, troverebbero ampiamente posto in un disco
da 1 TB in vendita a 30-50 EUR. Probabilmente un buon 80-90% di
questioni amministrative sarebbe risolvibile con mezzi semplici, sempre
che lo si voglia fare. Ovviamente le mappe digitalizzate occupano piu'
spazio, gli scan di progetti ancora di piu' e cosi' via.
Mentre per decisioni europee occorrera' aspettare ancora qualceh
secolo.
Gianguido
attachment.htm (5.32 KB)
Forse qui la questione è meglio descritta:
Il punto centrale è l'affidamento di tutta la gestione dei Dati PA
(cittadini compresi) al privato, rinunciando di fatto ad un controllo
sovrano sugli stessi.
È evidente che "il(i privato/i" di turno agirà in logica di profitto e non
di servizio e che quindi il costo complessivo per la PA comprenderà il
guadagno del privato.
Mi domando ancora una volta cosa ci serve una PA così "popolosa" di
personale se poi non è in grado di risolvere in casa problematiche di base
come questa.
Gettare la spugna e delegare è certamente più facile, ma tutto avviene con
i denari della ns. tasche.
diego
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