premesso che quasi mai scrivo per amore di polemica, vorrei sapere le opinioni
degli utenti delle distro che derivano da debian (ad esempio DSL, knoppix, ma
anche le altre elencate su http://www.debian.org/misc/children-distros ) sul
fatto di non dare credito alla "mamma".
E` il caso che è successo ad esempio con una distro che ha rilasciato in
questi giorni un aggiornamento, per cui uno sviluppatore debian ha aperto un
bug che potete vedere a: https://bugs.launchpad.net/ubuntu-website/+bug/154274
Si, nel nome dell'url c`è il nome della distro incriminata (che io ho evitato
di fare
premesso che quasi mai scrivo per amore di polemica, vorrei sapere le opinioni
degli utenti delle distro che derivano da debian (ad esempio DSL, knoppix, ma
anche le altre elencate su http://www.debian.org/misc/children-distros ) sul
fatto di non dare credito alla "mamma".
Uhm... in effetti non ci avevo mai fatto caso, ma ho sempre dato per
scontato che, vista la evidente presenza di "debianities" in ubuntu, i
creditz fossero palesi. Però in effetti, una menzione sulla home di
ubuntu non ci starebbe male (non visito granché le pagine delle
distro).
Inoltre, su kubuntu.org, si legge come prima frase "Xubuntu is a
complete GNU/Linux based operating system with an Ubuntu base.", cosa
che non accade su xubuntu.org ed edubuntu.org... curioso, no?
Comunque, sono d'accordo con quanto dice Stefano Zacchiroli in
risposta al bug segnalato
Si, nel nome dell'url c`è il nome della distro incriminata (che io ho evitato
di fare
Perché? Dovresti darle il credito per il bug inserito
Ciao,
In riferimento a questo "former bug", incappando casualmente sul sito
centos.org, ho scoperto che questa distro si descrive come:
"CentOS is an Enterprise-class Linux Distribution derived from sources
freely provided to the public by a prominent North American Enterprise
Linux vendor. [...] (CentOS mainly changes packages to remove
upstream vendor branding and artwork.)"
Non conosco CentOS, ma fonti autorevoli (/.) mi dicono essere un
semplice clone RHEL. A me sembra più grave che una distribuzione
*censuri* le sue origini ammettendo di togliere il nome originale ed
ogni riferimento anche grafico direttamente nei pacchetti, che non
dimenticare di citare "debian" nella propria home page (e - per amor
di polemica - scordandosi quanti utenti debian-based ci siano oggi
nella comunità grazie a *buntu).