Certo, hai assolutamente ragione.
Ciao,
Andreas_
LUGBZ Discourse Server is UP
Certo, hai assolutamente ragione.
Ciao,
Andreas_
Ciao Diego, ciao tutti,
mi sono ricordato di un'analisi molto più dettagliata di
Piero Cemin, pubblicata ina data 24.12.2019 dal quotidiano A.A.,
con la quale rispondeva a Vettorato;
la riporto in calce, è un'analisi RISOLUTIVA!!
Buone feste, Michele
Gentilissimo Direttore,
Le copio sotto, e Le allego il file di una mia lettera di risposta
all'assessore Vettorato e al sovrintendente Gullotta, con preghiera, se
possibile, di pubblicazione nella sua rubrica.
Salutandola cordialmente, Le auguro di cuore un Buon Natale.
Piergiorgio Cemin
Gentile Direttore,
sono un insegnante di matematica e fisica in pensione da quattro mesi,
che ha avuto la fortuna di lavorare per il progetto FUSS dal suo inizio,
nel lontano 2005, fino al 31 agosto scorso, mantenendo sempre attività
di insegnamento. Sono tra quelle persone mai sentite dall’assessore
Vettorato e nemmeno dal sovrintendente Gullotta sulla questione
dell’ipotetico abbandono del sistema operativo, nonostante la mia
costante presenza in Sovrintendenza: mai ascoltato, mai chiamato a un
“tavolo tecnico” (come lo chiamano loro). Ma avendo pure insegnato
probabilità e statistica, posso affermare con certezza che l’assessore
e, quel che è peggio, il sovrintendente, hanno tristemente dato un
esempio didatticamente perfetto per mostrare come i dati in statistica
possano essere manipolati a piacere, dicendo il vero, ma omettendo tutto
ciò che rende questa verità risibile. Nell’intervento dell’assessore sul
Suo giornale c’è scritto: “I giovani interpellati in questo campione
hanno espresso per l’88% la volontà di un passaggio ad un nuovo
software”. Ma dalla sintesi dei risultati del sondaggio richiesti da un
cittadino al FOIA (la legge sull'accesso generalizzato ai documenti
della Pubblica Amministrazione) e mai resi noti dal sovrintendente nella
loro integrità, si legge che gli studenti che hanno risposto al
questionario sono stati 379 su circa 5700 delle scuole superiori
italiane. Un semplice esercizio di riflessione per studenti di un
biennio delle superiori sarebbe quello di riflettere su come è stato
scelto il campione. E’ un campione rappresentativo? Come è stato
costruito, vista la velocità con cui è stato proposto il questionario?
Io non lo so, ma chiedo pubblicamente al sovrintendente di spiegarlo.
Dunque, caro assessore, per essere corretto nella esposizione dei dati
avrebbe dovuto almeno dire: “L’88% di un campione degli studenti
formato da circa il 6,5% della popolazione scolastica….”
Sia l’assessore che il sovrintendente (non a caso li scrivo minuscoli)
omettono poi i dati riguardanti gli insegnanti. Mi risulta che il
questionario sia stato inviato a tutti i docenti della scuola italiana.
Su una popolazione di circa 2000 insegnanti (non ho i dati esatti) hanno
risposto in 997, quindi circa il 50% della popolazione. Il 40,9 % dei
docenti ritiene “più opportuno utilizzare nelle scuole della Provincia”
il sistema operativo GNU/Linux, il 39,4 % Windows e il resto propone
altre soluzioni o non risponde.
L’assessore e il sovrintendente danno quindi più importanza per una
scelta didattica all’opinione di uno sparuto numero di studenti
rispetto a quella, ben diversa e unica competente sui processi didattici
e pedagogici, dei docenti: un tragico esempio di quello che definirei
“populismo pedagogico”.
L’altro aspetto triste della questione riguarda il fatto che gli unici
componenti non presi in considerazione nel questionario (ci sono pure i
dati riguardanti le risposte dei dirigenti e dei genitori della
consulta), sono i facilitatori dei processi di informatizzazione e
digitalizzazione nelle scuole, cioè i referenti tecnici e didattici per
l’informatica: non sono mai stati ufficialmente convocati e ascoltati
collettivamente: ma su questo punto, essendo io in pensione, ci pensino
loro.
Cari ex colleghi di matematica, il nostro sovrintendente vi ha dato un
ottimo esempio di come non bisogna condurre un’indagine statistica:
perché non la riprendete in mano con i vostri studenti per mostrare come
sia possibile leggere i dati in tanti modi differenti? Esiste una
abilità in cui sembra che i nostri studenti siano mediamente deboli:
“saper leggere e interpretare i dati”. Peccato che, per giustificare
una scelta politica, immagino imposta dalla ripartizione informatica, i
rappresentanti più alti della scuola debbano negare nella prassi ciò che
la stessa dovrebbe insegnare.
Piergiorgio Cemin
attachment.htm (60.2 KB)