C'e' un ulteriore aspetto di questa lettura statistica e liberta' di
scelta. La maggior parte degli studenti delle superiori probabilmente
nemmeno sa che cosa sia Linux, mentre Microsoft e Apple sono due brand
estremamente stabili e conosciuti. Inoltre il quindicenne medio e'
difficile che si renda conto delle implicazioni di licenze, software
proprietario, uso/ abuso dei suoi dati ecc. Quindi le risposte non
stupiscono.
Poniamo la questione invece in questi termini. Lo studente e' tenuto a
pagare in proprio la licenza piena MS, sui 100 EUR, fosse anche con il
"buono scuola" o strumenti simili. La notizia che esiste LibreOffice.
che e' gratis e che gira su Linux si diffonderebbe molto rapidamente.
Da esterno continua a sfuggirmi un aspetto essenziale della discussione
riguardo FOSS. Che cosa e' tenuto a fare lo studente? Deve usare un
software obbligatorio che gira solo sull'ultima versione di Windows,
oppure si tratta di fare presentazioni, qualche analisi dati su
tabella, scrivere brevi testi. Oppure agli studenti e' richiesto
programmare? In che linguaggi? Io da dieci o piu' anni ho rifiutato
ogni contatto con Windows e riesco a lavorare produttivamente lo
stesso. Anzi, meglio di prima.
Gianguido
Ciao Andreas,
l'88% è riferito al campione della popolazione scolastica che ha
risposto (il 6,5% del totale); studenti delle superiori.“..L’88%
di un campione degli studenti formato
da circa il 6,5% della popolazione scolastica…...si
legge che gli studenti che hanno risposto al questionario
sono stati 379 su circa 5700 delle scuole superiori italianeDa: Lugbz-list <lugbz-list-bounces(a)lists.lugbz.org> per conto di
Andreas Weiss <weiss(a)ndreas.it>Inviato: sabato 11 aprile 2020 20:42
A: Linux User Group Bolzano-Bozen-Bulsan <lugbz-list(a)lists.lugbz.org>
Oggetto: Re: [Lugbz-list] R: R: FUSS e FOSS a Bolzano - "Passaggio
dal software libero a Microsoft nelle scuole di lingua Italiana"> Il 40,9 % dei docenti ritiene “più opportuno utilizzare nelle
scuole> della Provincia”
> il sistema operativo GNU/Linux, il 39,4 % Windows e il resto
propone> altre soluzioni o non risponde.
Ciao Michele,
per quanto riguarda i docenti, siamo sempre quasi esattamente
allestesse percentuali:
GNU/Linux (FUSS) 415 40,77 %
Microsoft Windows 400 39,29 %
Dual boot 138 13,56 %
Nessuna risposta 36 3,54 %
MacOS 22 2,16 %
Android 7 0,69 %
Come facciano però ad arrivare all'88% delle risposte a favore "di
unpassaggio ad un nuovo
software” non lo so. Probabilmente Vettorato conta pure i "Dual boot"
ele "Nessuna risposta" ...
Buone feste,
Andreas
> Ciao Diego, ciao tutti,
> mi sono ricordato di un'analisi molto più dettagliata di
> Piero Cemin, pubblicata ina data 24.12.2019 dal quotidiano A.A.,
> con la quale rispondeva a Vettorato;
> la riporto in calce, è un'analisi RISOLUTIVA!!
>
> Buone feste, Michele
>
> Gentilissimo Direttore,
> Le copio sotto, e Le allego il file di una mia lettera di risposta
> all'assessore Vettorato e al sovrintendente Gullotta, con
preghiera, se> possibile, di pubblicazione nella sua rubrica.
> Salutandola cordialmente, Le auguro di cuore un Buon Natale.
>
> Piergiorgio Cemin
>
> Gentile Direttore,
> sono un insegnante di matematica e fisica in pensione da quattro
mesi,> che ha avuto la fortuna di lavorare per il progetto FUSS dal suo
inizio,> nel lontano 2005, fino al 31 agosto scorso, mantenendo sempre
attività> di insegnamento. Sono tra quelle persone mai sentite dall’assessore
> Vettorato e nemmeno dal sovrintendente Gullotta sulla questione
> dell’ipotetico abbandono del sistema operativo, nonostante la mia
> costante presenza in Sovrintendenza: mai ascoltato, mai chiamato a
un> “tavolo tecnico” (come lo chiamano loro). Ma avendo pure insegnato
> probabilità e statistica, posso affermare con certezza che
l’assessore> e, quel che è peggio, il sovrintendente, hanno tristemente dato un
> esempio didatticamente perfetto per mostrare come i dati in
statistica> possano essere manipolati a piacere, dicendo il vero, ma omettendo
tutto> ciò che rende questa verità risibile. Nell’intervento
dell’assessore sul> Suo giornale c’è scritto: “I giovani interpellati in questo
campione> hanno espresso per l’88% la volontà di un passaggio ad un nuovo
> software”. Ma dalla sintesi dei risultati del sondaggio richiesti
da un> cittadino al FOIA (la legge sull'accesso generalizzato ai documenti
> della Pubblica Amministrazione) e mai resi noti dal sovrintendente
nella> loro integrità, si legge che gli studenti che hanno risposto al
> questionario sono stati 379 su circa 5700 delle scuole superiori
> italiane. Un semplice esercizio di riflessione per studenti di un
> biennio delle superiori sarebbe quello di riflettere su come è
stato> scelto il campione. E’ un campione rappresentativo? Come è stato
> costruito, vista la velocità con cui è stato proposto il
questionario?> Io non lo so, ma chiedo pubblicamente al sovrintendente di
spiegarlo.> Dunque, caro assessore, per essere corretto nella esposizione dei
dati> avrebbe dovuto almeno dire: “L’88% di un campione degli studenti
> formato da circa il 6,5% della popolazione scolastica….”
> Sia l’assessore che il sovrintendente (non a caso li scrivo
minuscoli)> omettono poi i dati riguardanti gli insegnanti. Mi risulta che il
> questionario sia stato inviato a tutti i docenti della scuola
italiana.> Su una popolazione di circa 2000 insegnanti (non ho i dati esatti)
hanno> risposto in 997, quindi circa il 50% della popolazione. Il 40,9 %
dei> docenti ritiene “più opportuno utilizzare nelle scuole della
Provincia”> il sistema operativo GNU/Linux, il 39,4 % Windows e il resto
propone> altre soluzioni o non risponde.
> L’assessore e il sovrintendente danno quindi più importanza per una
> scelta didattica all’opinione di uno sparuto numero di studenti
> rispetto a quella, ben diversa e unica competente sui processi
didattici> e pedagogici, dei docenti: un tragico esempio di quello che
definirei> “populismo pedagogico”.
> L’altro aspetto triste della questione riguarda il fatto che gli
unici> componenti non presi in considerazione nel questionario (ci sono
pure i> dati riguardanti le risposte dei dirigenti e dei genitori della
> consulta), sono i facilitatori dei processi di informatizzazione e
> digitalizzazione nelle scuole, cioè i referenti tecnici e didattici
per> l’informatica: non sono mai stati ufficialmente convocati e
ascoltati> collettivamente: ma su questo punto, essendo io in pensione, ci
pensino> loro.
> Cari ex colleghi di matematica, il nostro sovrintendente vi ha dato
un> ottimo esempio di come non bisogna condurre un’indagine statistica:
> perché non la riprendete in mano con i vostri studenti per mostrare
come> sia possibile leggere i dati in tanti modi differenti? Esiste una
> abilità in cui sembra che i nostri studenti siano mediamente
deboli:> “saper leggere e interpretare i dati”. Peccato che, per
giustificare> una scelta politica, immagino imposta dalla ripartizione
informatica, i> rappresentanti più alti della scuola debbano negare nella prassi
ciò che> la stessa dovrebbe insegnare.
> Piergiorgio Cemin
> -----------------------------------------------------------------
-------> *Da:* Lugbz-list <lugbz-list-bounces(a)lists.lugbz.org> per conto di
> Andreas Weiss <weiss(a)ndreas.it>
> *Inviato:* sabato 11 aprile 2020 16:33
> *A:* Linux User Group Bolzano-Bozen-Bulsan <
lugbz-list(a)lists.lugbz.org>> *Oggetto:* Re: [Lugbz-list] R: FUSS e FOSS a Bolzano - "Passaggio
dal> software libero a Microsoft nelle scuole di lingua Italiana"
> > Ciao Diego,
> >
> > un semplice ragionamento:
> >
> > 1. _i docenti di ruolo (primaria, secondaria 1°, secondaria
2°)_nella> > scuola italiana, a.s. 17-18, erano_1657_; datti Intendenza
> > italiana, vedi link sotto.
> >
> >
>
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