SCO _IBM in tribunale ?

-----Messaggio originale-----
Inviato: mercoledì 18 giugno 2003 10.33
Oggetto:

Dev 106 - Aprile 2003

Ci vediamo in tribunale

É ormai sotto gli occhi di tutti la crisi che ha investito il settore dell'Information Technology. Crisi che ancora non accenna a placarsi. Nessun "esperto" azzarda più previsioni e un po' tutti navighiamo a vista...

In questo quadro non proprio idilliaco, si inseriscono due recenti notizie di non poco conto:

* MandrakeSoft, la società francese che cura la rispettiva distribuzione Linux, ha annunciato ufficialmente le proprie difficoltà economiche e che, se non interverranno fattori esterni (leggi: denaro fresco da qualche sponsor), non garantiscono per il loro futuro. Il "problema" di MandrakeSoft ammonta a circa 4 milioni di euro, senza i quali sarà costretta a dichiarare bancarotta.

* The SCO Group intenta una causa legale nei confronti di IBM per ottenere un risarcimento da circa 1 miliardo di dollari.

La prima notizia mi colpisce in maniera particolare. Avevo infatti creduto possibile una distribuzione "europea" di Linux (SuSE a parte). Non posso quindi che sperare, e fare gli auguri al management di MandrakeSoft, che possa in qualche modo uscire dalla crisi nella quale è precipitata, risollevando le sorti di una distribuzione, tra le altre cose, molto curata e ben fatta.

La seconda notizia ha invece dell'inverosimile per il motivo del contendere. Nei comunicati diramati dalla società si legge che IBM avrebbe violato alcuni obblighi contrattuali sul sistema Unix, di cui SCO detiene i diritti di sfruttamento commerciale. Secondo la teoria portata in tribunale da SCO, IBM sarebbe responsabile di aver permesso la diffusione dei sorgenti del prodotto all'interno della comunità open-source favorendo così lo sviluppo di Linux!

Per i non addentro alla questione vale la pena ricordare che The SCO Group raccoglie l'eredità della "vecchia" Santa Cruz Operation Inc. (SCO). Nata nel 1979 come società di sviluppo e consulenza, a partire dal 1983 SCO produsse e distribuì, con ampio successo, SCO XENIX, un porting coomerciale di Unix per piattaforme x86. Nel 1995 acquisì i diritti di sfruttamento economico del famoso Unix System V, prodotto e sviluppato nei laboratori della AT&T. The SCO Group tuttavia raccoglie anche l'eredità di Caldera International. La stessa Caldera nel 1998 acquisì, e fagocitò al proprio interno, la Santa Cruz Operation Inc. Dopodiché pensò bene di convertire il proprio nome (e il proprio logo) in The SCO Group facendo quindi rivivere un marchio molto noto a coloro che viaggiano ormai verso gli "anta" di età. Caldera però si era resa anche protagonista, giusto verso la metà dello scorso anno, per aver contribuito (insieme a Conectiva, SuSE e TurboLinux) alla nascita del marchio UnitedLinux, una "distro" commerciale di Linux in netta contrapposizione a Red Hat e Mandrake.

SCO si è subito affrettata ad annunciare che non ha nulla contro la comunità open source e Linux in particolare. Ma a pensar male...

Se SCO riuscisse a vincere la causa, al di là della cifra che andrebbe a incassare, sono dell'opinione che possa mettere una seria ipoteca sullo sviluppo delle prossime versioni di Linux e sull'uso delle attuali. Il principio chiamato in causa da SCO è la violazione di alcuni segreti progettuali di Unix. La stessa SCO afferma che solo per mezzo di una conoscenza approfondita di alcune implementazioni architetturali e progettuali contenute in Unix sia stato possibile un così rapido sviluppo di Linux. La sua pretesa di copyright su alcune parti di Linux potrebbe mettere quindi i bastoni tra le ruote agli sviluppatori della comunità open source. Così facendo d'altro canto si bloccherebbe il processo di evoluzione di Linux stesso e di conseguenza di tutte quelle distribuzioni come RedHat, Debian e Mandrake, rivali, guarda caso, di UnitedLinux. Mentre ne uscirebbe rafforzato proprio UnitedLinux che potrebbe vantarsi (visto che uno dei suoi sponsor è la stessa SCO) di avere le carte in regola.

Se il principio della violazione del copyright fosse riconosciuto si dovrà anche stabile da quale versione di Linux si incontra tale violazione. Diventeranno tutte illegali quelle successive?

Dovremo forse azzerare tutti i nostri server sui quali abbiamo montato la tal release di Linux?

Per installare che cosa...?

Marco Barontini, Technical Editor
(mailto:ybettini(a)infomedia.it)

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