Verso la fine degli anni 90 a Bolzano un gruppo di tecnici, che avevano
scoperto un sistema operativo libero si é incontrato davanti alla
biblioteca pubblica.
L'incontro fu organizzato da alcuni studenti che erano tornati da
Padova. Trammite il mitico Linux Counter ed altre fonti avevano trovato
alcuni indirizzi, di hacker, che giá in quei lontani giorni avevano
iniziato ad apprezzare un sistema il cui cofano motore non era chiuso ma
aperto, per mostrare loro tutti i segreti tecnici di un sistema operativo.
Dopo alcune riunioni naque l'idea di fondare un'associazione. Seguendo
l'esempio dei vari LUG, che esistevano nelle grandi cittá del mondo.
Anche a Trento esisteva giá il LinuxTrent a cui il gruppo guardava (e
guarda tutt'oggi) con molta ammirazione.
Non eravamo in tanti e durante le feste di pascua non cera movimento
sulla mailing list del gruppo. Cosí per la prima volta, ancora prima che
il LUGBZ fosse fondato, qualcuno dichiaró chiuso il LUG. Antonio Russo
non cera ancora
Il gruppo ha subito capito, che non é l'associazione che unisce le
persone, ma sono le persone unite da interessi comuni che tengono in
vita un'associazione.
Cosí il 22 gennaio 2001 fu fondata la Linux User Group
Bolzano-Bozen-Bulsan, un associazione senza scopo di lucro
coll'obiettivo di diffondere il software libero nella nostra provincia.
Fui eletto presidente. Penso perché nessun'altro voleva farlo
Come presidente della LUGBZ sono entrato in contatto con gente che
ammiro moltissimo. Mi hanno fatto vedere che al mondo non c'é soltanto
la tecnica, ma ci sono anche questioni sociopolitiche. Ho imparato, che
i tecnici devono uscire dai loro uffici e che devono spiegare ai
politici, l'importanza della tecnologia. Ero stupito di vedere, che i
politici in provincia erano aperti al dialogo e perció con l'aiuto
importantissimo di Antonio Russo, Paolo Dongilli e Anton Auer abbiamo
fatto molti incontri per spiegare il significato del software libero.
Sicuramente non tutto é andato come avremmo sempre voluto. Ma molto si é
mosso, e penso che possiamo tutti esserne fieri.
Penso peró anche, che non solo il nostro lavoro sia stato importante,
penso che il nostro lavoro abbia accelerato il tutto, ma anche senza di
noi, il software libero si sarebbe diffuso. Oggi grazie al mio lavoro
come coordinatore del Competence Center Open Source (CoCOS) incontro
molte realtá, che il software libero lo usano giá da tempo. E spesso non
conoscono neanche il LUGBZ.
Da qualche anno in provincia alle competenze tecniche (sviluppatori,
amministratori e ricercatori) e alle competenze sociopolitiche
(associazioni) si sono aggiunte anche competenze economiche (giovani
imprese, ripartizioni e spin offs di grosse imprese).
Oggi la maggior parte di queste competenze sono distaccate fra loro.
Molte volte non si conoscono e non sanno come potrebbero collaborare. Il
Competence Center Open Source si é perció prefisso l'obiettivo ambizioso
di creare una rete fra tutti questi attori, cosí che nasca un dialogo e
le esperienze fatte dai singoli possa essere un valore per tutti.
Il Competence Center Open Source é ancora molto giovane. Fú creato verso
la fine del 2004 e da aprile 2005 ne sono il coordinatore. Quando ho
accettato di fare il coordinatore ho chiesto al direttivo del LUGBZ, se
mi devo dimettere come presidente. Il direttivo ha deciso in unanimitá
che vuole che io resti in carica.
Sono convinto che il Competence Center Open Source possa essere
un'ottima piattaforma per unire le diverse realtá del software libero in
provincia, che secondo me non possono essere unite sotto il cappello del
LUGBZ. Allo stesso tempo peró sono convinto che il lavoro del LUGBZ non
sia finito e che ne abbiamo ancora molto bisogno.
Le varie realtá non le vedo come concorrenze, ma come nodi nella rete!
Una rete senza nodi non puó esistere, sarebbe soltanto un filo.
Antonio Russo trammite i giornali ha scritto, che il vero centro di
competenza non é il CoCOS ma la formazione professionale. Mi trovo
d'accordo, basta definire il termine centro di competenza. Il CoCOS non
é una concorrenza alla FP, il CoCOS non é un fornitore di servizi. Il
CoCOS cerca di raccogliere le informazioni dai loro membri e trasformare
queste informazioni grezze in sapere, che abbia un valore per tutti.
E si, nel ramo del CoCOS veranno fatte anche degli studi e della
ricerca, verrá peró anche animata la concreta creazione di software
libero. Ci sono vari progetti che stanno per partire. Avremo finalmente
PC con software libero preinstallato, avremo una campagna di
sensibilizzazione diretta ai cittadini, avremo software libero per una
minoranza linguistica, ecc.
Il CoCOS é una struttura snella. Ci sono io come coordinatore, ci
saranno fra breve due ricercatori alla UNIBZ e ci sono il BIC e il CAN,
che mettono a disposizione le loro strutture e qualche tempo del loro
personale.
La struttura snella é necessaria, perché non é uno di quei progetti che
hanno ricevuto millioni di euro e perció non si puó permettere di piú.
Vedo peró anche un lato molto positivo in questo. Il CoCOS si deve
basare sulla cooperazione con la communitá. Stiamo perció collaborando
con molte realtá del software libero e anche altre: LUGBZ, FSFE,
Landesberufsschule "Tschuggmall", Union Generela di Ladin,
Zukunftszentrum Tirol, .... non riuscirei a nominare tutti, scusatemi
Nell'articolo Antonio Russo ha inoltre fatto scrivere, che é aperto a un
colloquio. Sono rimasto molto stupito da questa affermazione.
Probabilmente il telefonino di Antonio non mostra i numeri che lo hanno
cercato per piú di 3 mesi... Non sono una persona che si arabbia per
certe piccolezze e perció gli communico in questa e-mail, che la porta
del CoCOS é sempre aperta e che lui ha il mio numero di cellulare, anche
quello di casa e per sicurezza gli do anche il mio numero d'ufficio +39
0471 068161
Il CoCOS sarebbe molto lieto di poter collaborare con il progetto FUSS e
naturalmente anche con la Formazione Professionale "Luigi Einaudi".
Io sogno il sogno di Anton Auer: una rete di persone competenti che si
aiutano a vicenda. Speriamo che i nostri sogni si possano avverare!
Happy hacking!
Patrick
p.s. Vorrei dire ad Antonio, che non ho lasciato via della mia
presentazione la FP perché non riconosco il lavoro fatto per la
comunitá. Semplicemente non avevo posto per mettere tutti. Inoltre per
spiegare quello che volevo spiegare, mi sambravano piú chiari gli altri
esempi.