Gentili professori,
la presente scritta nell’intento di voler rendere meno difficile la drammatica e sconcertante situazione che ambo le parti stanno vivendo, seguendo le linee guida della Sovrintendenza scolastica.
Il primo ostacolo che noi studenti abbiamo riscontrato è la dispersività ed i continui malfunzionamenti del registro elettronico Spaggiari. La mancata possibilità di ricevere notifiche sullo smartphone o anche una semplice e-mail non consente una semplice comunicazione, mentre il limite massimo di due MB imposto alla dimensione di ogni singolo file obbliga continuamente ad utilizzare servizi esterni. Nel voler unificare le piattaforme utilizzare e nel rispetto delle esigenze della classe, la scelta è ricaduta su Campus, un servizio messo a disposizione dalla Sovrintendenza stessa; in tale accezione, i dati inseriti rimarrebbero rilocati in server posti nella nostra provincia, corrispondendo perfettamente ai requisiti in tema di privacy richiesti dal nostro Istituto.
Mentre Campus sarebbe relegata all’esclusiva mansione di fungere da contenitore per compiti, documenti e quant’altro, BigBlueButton (offerto da LugBZ) consisterebbe nel software da noi scelto per le videolezioni. Oltre ad un eccellente funzionamento da noi verificato sperimentalmente, uno dei vantaggi è quello di essere completamente ottimizzato per i dispositivi mobili; per questo, non vi è alcun’applicazione che necessita di essere installata. Jitsi, abbinata spesso a WeSchool, non consente il controllo e la gestione dei permessi; di conseguenza e come è già capitato, gli studenti hanno la piena facoltà di espellere il professore, per esempio; corbellerie simili non fanno altro che ostacolare il corretto andamento della lezione. Spero che possiate essere propositivi nei confronti di tale novità, rammentando il caos e le innumerevoli difficoltà che gli studenti incontrano nel reperire i compiti, elidendo la propositiva dell’alunno stesso.
Particolarmente utile sarebbe il poter registrare le videolezioni, sicché chi avesse problemi nel connettersi od impossibilità nel reperire un dispositivo funzionante e disponibile possa comunque avere il piacere di apprendere i nuovi argomenti in tempi diversi. Siccome da sempre siamo una classe molto inclusiva, anche per il nostro compagno BES tale procedimento si rivelerebbe estremamente utile.
La classe risulta concorde nel chiedere che le videolezioni vengano sottoposte ad un accurato processo di preparazione: sono conscio pure io che la digitalizzazione sia complessa come tematica, soprattutto negli scorsi anni. Vi è però la necessità di essere creativi, affinché non si perda quella fetta di studenti a cui un determinato argomento non suscita particolare interesse; ciò viene detto nell’interesse sia del professore sia degli alunni maggiormente propositivi. Una pagina di libro, un video online, una canzone sarebbero sicuramente degli ottimi spunti di partenza per rendere la lezione particolarmente coinvolgente; tutto ciò sarebbe tranquillamente racchiudibile in una semplice presentazione. A nostro parere, una presentazione sarebbe un’ottima modalità per introdurre un nuovo argomento. Un esempio di documento digitale consiste nei moduli PDF, i quali consentono l’inserimento di testo (e non solo) in campi precedentemente definiti e la compilazione da qualsiasi piattaforma. Dei lavori di gruppo contribuirebbero sicuramente a ridurre la distanza ideale che si frappone tra di noi.
L’organizzazione delle videolezioni non è un tema solamente fine a sé stesso; ne va pure della salute dei nostri occhi: stare dinnanzi al monitor per molte ore al giorno risulta estremamente fastidioso. Riportando le indicazioni della Sovrintendenza, sono consentiti 80 minuti di lezione ogni giorno, ovvero due interventi quotidianamente, sufficientemente distanziati. La richiesta di non affidare compiti o messaggi non importanti (soprattutto nei gruppi WhatsApp con taluni docenti – non vi è alcun problema in merito) durante l’orario extrascolastico trova invece il suo fondamento nel semplice rispetto del rapporto che intercorre fra di noi. Aggiungere compiti nei giorni in cui non si ha lezione non fa altro che complicare ulteriormente l’organizzazione personale. In sintesi, crediamo sia importante limitarsi ad inviare compiti e comunicazioni di relativa importanza tra le 08.10 e le 17:10.
Seppur manchino ancora delle direttive specifiche da parte del MIUR, il lato più umano di noi chiede di essere valutato in base al proprio percorso formativo e secondo una crescita personale, sicché, in tale periodo di difficoltà, non vengano puntualizzati gli alti e bassi che una persona può presentare.
Rimango a disposizione per qualsiasi dubbio, per ogni evenienza. I miei compagni dimostrano un sincero desiderio di lavorare e di far fronte alla solitudine e monotonia della quarantena. Sono certo del fatto che, se dimostreremo tutti un serio impegno ed una sentita responsabilità, potremo farcela.