chris dice:

Kurzer Sinn der langen Rede: non so se risposte drastiche come "disattivare
JavaScript" abbiano senso. Il rischio e` che vadano a danneggiare piu` Google
e l'open Web che non Facebook che a me pare un rischio maggiore al momento. Piuttosto
iniziamo a boicottare ver.amente Facebook e le sue controllate.

Frage: Könnte folgender Slogan Basis einer Kampagne sein ? (Ausschnitt aus: https://digitalcourage.de/themen/facebook/facebook-eine-grundsatzentscheidung )

2. Aus Facebook raus linken, nicht hinein:
Es sollte stets auf Websites außerhalb von Facebook verwiesen werden. Die Internetnutzer.innen, welche Sie außerhalb von Facebook erreichen, sollten Sie wiederum nicht zu Facebook weiterleiten. Keine Links zu Facebook zu verwenden, ist im Interesse jeder Organisation: Denn Ihr eigenes Angebot können Sie somit verbreiten, ohne parallel kostenlos Werbung für Facebook zu machen.


Da: "Chris Mair" <chris@1006.org>
A: "Linux User Group Bozen-Bolzano-Bulsan" <lugbz-list@lists.lugbz.org>, "daniele" <daniele@gobbetti.name>, lugbz-list@lugbz.org
Inviato: Lunedì, 27 agosto 2018 10:11:01
Oggetto: Re: [Lugbz-list] Diskretion war einmal - articolo interessante
Ciao lista,
 
 So che sono argomenti noti ai più, ma non fa mai male ribadire.
 
 I grandi gruppi editoriali (nel caso dell'articolo linkato Spiegel e Zeit) e i
 grandi portali di prenotazioni o servizi online (booking) contribuiscono alla
 creazione di profili "ombra" su facebook a causa dell'utilizzo di strumenti di
 re-marketing e affini.
 
 Il gdpr ci tutela ma solo fino a un certo punto perché la situazione è talmente
 involuta che è comodo per gli attori coinvolti rimpallarsi le responsabilità.
 
 L'articolo è in tedesco e molto interessante:
 https://rufposten.de/blog/2018/08/23/diskretion-war-einmal/
 
 P.s. rinnovo il mio consiglio di navigare con i JavaScript disattivati, e di
 attivarli solo quando serve e solo per domini (eventualmente anche di terze
 parti) fidati.
 
 
 Ciao,
 Daniele

 
 
 Ciao,
 
 i miei 2 centesimi (soggettivi):
 
 In cima alla catena alimentare ci sono due player grossi: Google e Facebook.
 
 Sono questi due che sono la root cause di probabilmente 90% degli abusi in temi
 di privacy del tipo menzionato nell'articolo (cioe` quelli legati al tracking
 per motivi di marketing).
 
 Tra questi due io vedo Google come quello piu` stile "friendly dictator" -
 essenzialmente il loro approccio e`: "fate tutti (consumatori e produttori)
 quello che volete, basta che tutti i dati arrivano a me in modo che le mie
 controllate abbiano un vantaggio nelle vendite pubblicitarie". Con tecnologie
 chiavi come l'ecosistema Android, Chrome o Google Analytics sono nella posizione
 di permettersi di essere "friendly" in questo senso. "Friendly" a un open
 web, in cui tutti producono contenuti e consumano contenuti che vogliono,
 basta che tutto passa da loro. Google e un po` come la royal family del web,
 cercano di non abusare troppo dei poteri che (sulla carta) hanno, per non
 trovarsi
 le ghigliottine nel parcheggio di Mountain View.
 
 Enter Facebook. Facebook ha una "sonda" come Google Analytics: gli snippet /
 imagini dei like button. Ma non ha niente come Android o Chrome. Quindi ha
 capito che l'unico modo per battere Google, e combattare il web open. Con
 Facebook
 e Instagram sta creando un web (proprietario) nel web. Oggi uno non si fa
 piu` la home page, ma si fa la pagina Facebook (purtroppo). Appunto il "web nel
 web",
 quello che Gates ha cercato di fare con MSN negli anni '90 e non c'e` riuscito
 (per fortuna). Con WhatsApp e Facebook Messenger la stessa cosa in termini
 di comunicazione personale e di gruppo. E` un attacco alla comunicazione
 decentralizzata
 su cui non si puo` fare mining a livello globale.
 
 Quindi Facebook lo vedo come "evil dictator", non solo vuole piazzarsi in una
 posizione privilegiata pero` essenzialmente in modalita` laissez-faire (come
 Google),
 ma vuole chiuderci tutti quanti nella gabbia dei suoi servizi e rischia di
 distruggere
 l'open web e gli standard di comunicazioni aperti e i piu` piccoli sistemi
 di messaggistica.
 
 Kurzer Sinn der langen Rede: non so se risposte drastiche come "disattivare
 JavaScript" abbiano senso. Il rischio e` che vadano a danneggiare piu` Google
 e l'open Web che non Facebook che a me pare un rischio maggiore al momento.
 Piuttosto
 iniziamo a boicottare verwamente Facebook e le sue controllate.
 
 Sempre tenendo un'occhio anche sulla royal family, ovviamente.
 
 Bye,
 Chris,
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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