Il 08/10/2014 23:38, diego maniacco ha scritto:
Vi estendo questa comunicazione. [...]

Grazie, l'avevo vista.

Risulterebbe che, nonostante il numero di righe di codice, LibreOffice sarebbe scritto meglio di Samba!

Che questo si traduca però, come afferma Italo, in "ovviamente" (qualcuno l'ha dimostrato?) nella qualità (in che senso?!? qualità totale?) del programma, mi sembra un'affermazione superficiale e tendenziosa, solo a scopi promozionali.
Mi pare che gli ultimi comunicati di Italo siano volti soprattutto a guadagnare in ogni modo punti rispetto ad Apache OpenOffice.org, che forse lui individua come un pericoloso concorrente di LibreOffice. E' una cosa che non capisco e che mi rattrista. Mi chiedo se questa sia un'impostazione condivisa in TDF.

Personalmente cerco di non usare LibreOffice perché ho tanti ricordi - molto brutti - di regressioni rispetto alle funzionalità presenti nella versione precedente di OpenOffice.org, da cui derivava.

Penso inoltre che questa "qualità" sia tutta da dimostrare. Magari si può dire che alcune cose funzionano e altre no e la qualità dipende dal soddisfacimento dei bisogni e delle aspettative degli utenti.
Se un utente si deve connettere ad esempio ad un preesistente database in Access o attraverso ODBC ad altri database (cosa che OpenOffice.org fa perfettamente e, ad esempio, su LibreOffice non funzionava per niente) può essere una funzionalità che ad Italo non interessa (e quindi baserà i suoi giudizi di qualità su altre cose) ma che invece, tanto per fare un esempio, all'ASL di Bolzano può interessare (e quindi loro avranno un'altra percezione della qualità totale). Inoltre la qualità del codice, secondo me, per l'utente è una cosa secondaria e sicuramente meno importante rispetto alla corretta funzionalità.

Quindi magari nella scelta di un software a cui migrare, converrebbe verificare il corretto funzionamento dei requisiti da soddisfare, piuttosto che stare a sentire gli spot dei markettari (per quanto siano persone stimate).

Ciao,
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MC