[Adesione a "Scarichiamoli!"]

Ciao!

Nella casella info e' entrata la seguente e-mail.

Sarei molto interessato a commenti.

Happy hacking!
Patrick

- -------- Original-Nachricht --------

Ciao
Da quanto ho capito l'iniziativa é divisa in due parti, la richiesta
di un portale dove sarà reperibile tutto ció che é di pubblico
dominio, e un proposta di legge che propone un nuovo status per le
opere finanziate dalla pubblica amministrazione.

se per la prima parte posso essere d'accordo, la seconda deve essere
ben studiata. Se si obbliga il pubblico dominio alla pubblica
amministrazione, quando una persona che sviluppa in GPL come fa a
rilasciare se non GPL?
inoltre ci sono due opinioni in merito alla licenza da adottare, chi
vorrebbe che i prodotti dalla pubblica amministrazione fossero
copyleft e altri vorrebbero maggiore libertá, quindi anche di renderli
proprietari.

saluti
~roberto

Ciao Roberto!

Si, hai raggione. La communita' nazionale negli ultimi giorni ha
discusso dei problemi della incompatibilita' pubblico dominio e copyleft.

Attualmente la cosa e' molto confusa, manca ancora il testo della legge.

Alla riunione di ieri sera abbiamo percio' deciso di aspettare ulteriori
passi da parte della creative commons italia, sperando che la cosa
diventi un poco piu' chiara.

Happy hacking!
Patrick

Roberto Palmarin schrieb:

Patrick Ohnewein wrote:

Ciao Roberto!

Si, hai raggione. La communita' nazionale negli ultimi giorni ha
discusso dei problemi della incompatibilita' pubblico dominio e copyleft.

Attualmente la cosa e' molto confusa, manca ancora il testo della legge.

Alla riunione di ieri sera abbiamo percio' deciso di aspettare ulteriori
passi da parte della creative commons italia, sperando che la cosa
diventi un poco piu' chiara.

  IMHO c'è ben poco da chiarire: anche le software house pagano le tasse
e le pagano in base al loro fatturato. Dire che si può fare business con
la GPL è ben diverso da imporre che si debba fare attraverso la GPL.

  Ho letto poi che "qualcuno che vuole maggiore libertà che non la GPL".
  Vi faccio presente che la GPL è il massimo della libertà [1] per il
software. Il punto è che la libertà del software è meno importante della
libertà delle persone (di scegliere una licenza proprietaria) e delle
imprese, cioè in questo contesto dei contribuenti.

  Questi due punti portano alla seguente ed inevitabile conclusione:

  a) anch'io (ente privato) pago le tasse
  b) devo essere libero di scegliere la licenza dei derivati

  Piuttosto che pubblico dominio sarà:

  "attribuzione + libera distribuzione + derivati permessi + libertà di
scelta della licenza dei derivati"

  Il pubblico dominio significa che passa uno, ci mette il (C) ed è roba
sua da quel momento in poi. Anche se ormai questa definizione di PD sta
andando in disuso a favore di quella di sopra fa apici doppi.

  [1] Le CC rappresentano la naturale evoluzione del RMS pensiero
infatti Stallmanh ha sembre ribadito che la libertà (del software) è il
valore più prezioso in assoluto e che anche il business debba
sacrificarsi rispetto ad essa. Dalla libertà del software alla libertà
delle persone il passo è (quasi) breve ed ovviamente le persone sono più
importanti del software.
  La GPL è stata la rivoluzione e l'invenzione del copyleft mentre le CC
appaiono essere un sistema equilibrato (closed/open), omogeneo e
facilmente accessibile per rilasciare. Soprattutto pare sia stato fatto
esattamente per essere quello che è: un tentativo di unificare e
standardizzare il meglio dei due mondi!

  Ciao,

Roberto A. Foglietta schrieb:

IMHO c'è ben poco da chiarire: anche le software house pagano le tasse
e le pagano in base al loro fatturato. Dire che si può fare business con
la GPL è ben diverso da imporre che si debba fare attraverso la GPL.

La preoccupazione e' la seguente: Se venisse approvata una legge che
costringesse le PA a rilasciare sotto la public domain tutti i programmi
commissionati con soldi pubblici, sorge la domanda: La PA potrebbe
ancora commissionare software GPL o perlomeno GPL compatibile?

Se non potrebbe commissionare software che usa software GPL, questo
sarebbe un problema per la PA come anche per la communita'.

Tutti noi che ci siamo un po guardati le licenze e ci siamo fatti un
idea della marea di licenze che esistono, sapiamo benissimo che parlando
di licenza libera non tutti ci riferiamo sempre alla stessa cosa.
Percio' la communita' prima di sostenere qualche azione vorebbe
chiarimenti e sta aspettando la prima bozza della legge.

Happy hacking!
Patrick

Patrick Ohnewein wrote:

La preoccupazione e' la seguente: Se venisse approvata una legge che
costringesse le PA a rilasciare sotto la public domain tutti i programmi
commissionati con soldi pubblici, sorge la domanda: La PA potrebbe
ancora commissionare software GPL o perlomeno GPL compatibile?

  Potrà comperare da RED HAT la enterprise perchè è un pacchetto uguale
per tutti come le auto fatte in serie. Da M$ si perchè quanto sopra. Non
c'è creazione ma solo adozione.

  A rimanere penalizzate le piccole imprese basate sulla
personalizzazione del software libero. Già perchè la personalizzazione è
una modifica e quindi come tale una "creazione", ci scometto che finisce
così. La cosa buffa è che la modifica in PD può essere integrata con il
software di M$ ma non può essere altrettanto bene integrata con GPL.

  Se realmente una situazione del genere si verificasse a livello
europeo penso che FSFE sarebbe messa seriamente in pressione perchè la
GPL migri verso la LGPL purchè il codice libero possa per lo meno essere
usato in PA. Anche se le PA non sono tutto sono davvero tanto soprattuto
per il ruolo sociale!

  Più o meno il sogno della M$, cioè mettere il mondo del software
libero di fronte ad una scelta: codice libero ma inutile oppure
diventare come BSD/LGPL. Dobbiamo considerare che la possibilità di
usare il software libero all'interno di software proprietari è una
chicca molto ghiotta ma anche la negazione stessa del principio di
condivisione del SL!

Se non potrebbe commissionare software che usa software GPL, questo
sarebbe un problema per la PA come anche per la communita'.

  Veramente non credo sia un problema della PA molte delle quali
allegramente non hanno mai visto un software libero con il binocolo.

  Credo sia un problema per la comunità (nostro) e per la società
(cittadini) che pagano le tasse per importare a caro prezzo una merce
che non vale niente, nel senso che non si può rivendere e neppure
riutilizzare.

  Considerando anche lo stato attuale dei brevetti software e del
decreto urbani... bhè ragazzi la mia sensazione è che ci stanno facendo
un c*** come una casa con buona pace della filosofia di RMS, proprio nel
momento di massima espansione. Io credo che abbiamo ancora un buon
margine per uscirne bene ma non è una situazione da sottovalutare.

  Ciao,