Ciao Gianguido,
purtroppo non ti posso aiutare nel merito tecnico di quanto scrivi.
Pero' la tua domanda ripropone in tema discusso negli ultimi giorni.
Se un intendente scolastico, o un Assessore alla cultura, decide di
sottoscrivere un contratto esclusivo Amazon per la fornitura di libri
scolastici online, LUGBZ deve prendere posizione, oppure no? Sarebbe
lecito informare il pubblico delle implicazioni di una simile scelta?
Attivarsi in qualche modo? Oppure solo aiutare con un programma Linux
che permetta di accedere ai contenuti?
secondo me è una delle attività istituzionali del LUGBZ di informare i
responsabili quando sistemi rendono contenuti non fruibili da software
libero.
E sono (quasi) sicuro che se qualcuno chiedesse ai soci del LUGBZ, se si
vuole fare o sostenere un azioni di questo genere, la maggioranza sarà
d'accordo.
Però va anche discusso il come! Fare una campagna informativa, cercare
il dialogo e aiutare a trovare soluzioni in collaborazione, ... ci sono
tante modalità, che vanno discusse e scelte insieme! Solo così ci si può
aspettare che i soci siano uniti e diano forza all'azione.
Il fatto e' che abbiamo a che fare con un "moving target". Linux ormai
e' stabiile e presenta poche challenge tecniche. Pochi anni fa le case
editrici si lamentavano della scomparsa del libro, sostituito da
formati elettronici. Contemporaneamente si sono accapparrati tutti i
diritti possibili, hanno spinto per soluzioni DRM e "agevolato" una
legislazione europea che viene loro incontro. Se un libro cartaceo
costa 20 EUR uno elettonico, considerati costi di produzione e
distribuzione, dovrebbe costare 20 cent. Ma Amazon lo vende a 14.99
EUR. Non a caso Bezos e' diventato la persona piu' ricca del mondo, e
nessuno ha nulla da ridire.
Penso che questa sia una semplificazione della realtà. Bezos / Amazon
non guadagna tanto sui libri, ma sono diventati l'intermediario per
quasi tutto il commercio. Inoltre sono uno dei cloud provider più grandi
del mondo, vuol dire che ricevono la loro revenue share su tantissime
soluzioni nel web, altro che Apple con l'App Store!
Credo che sia questo lo sfondo sul quale che piaccia o no occorre
muoversi. Le opinioni personali in materia sono, naturalmente, molto
differenti.
Non credo proprio, perché non è lo scopo del LUGBZ.
Secondo me il LUGBZ ha lo scopo di promuovere la diffusione e la
conoscenza del sistema operativo GNU/Linux e del Free Software nel
territorio della Provincia di Bolzano.
Sono d'accordo che ci sono tanti problemi che hanno implicazioni tra di
loro. Ma il LUGBZ è un associazione che si è data degli obiettivi, e i
soci si sono associati, perché sono d'accordo con questi obiettivi.
Ognuno è ovviamente libero di avere un ottica anche più ampia e di
vedere il software libero come una parte del tutto. Alla fine è così.
Ognuno è anche libero di far parte di diversi gruppi (associazioni,
...). Queste sono decisioni personali di ognuno.
Ma nessuno deve, secondo me, strumentalizzare il LUGBZ per altri scopi
che non sono gli scopi definiti dall'associazione.
Se qualcuno vuole avere un altra associazione, è anche libero di
fondarne una nuova e costruirla negli anni!
Riguardo SMTP vs Telegram. Non sono solo due mezzi differenti ma
risolvono anche due tipi di problemi differenti.
Non si puo' optare per una coesistenza pacifica?
Qui mi trovi assolutamente d'accordo!
Come ha già spiegato Giulio, IM vanno bene per eventi o escursioni. Come
gruppo siamo stati insieme alla FOSDEM a Bruxelles e durante tutto il
viaggio abbiamo utilizzato Signal come mezzo di comunicazione. Ma questa
"stanza" è stata abbandonata dopo l'evento, perché non c'era più bisogno
di utilizzarla.
Invece per discussioni di una certa profondità, IM non va bene, perché
ancora più delle mailing list amplifica la voce di coloro che hanno più
tempo di messaggiare. Chi invece non riesce a stare sempre li a leggere
e rispondere, ha l'opzione di cercare di ricostruire una dialogo o
ignora diversi passaggi.
Perciò sono d'accordo che anche IM hanno il loro valore nella
comunicazione, ma non sono un alternativa alla mailing list.
Poi vorrei tornare all'aspetto, che un'associazione, soprattutto di
software libero dove la libertà dell'utente è uno dei valori più
importanti, deve creare i presupposti per includere tutti i soci nella
discussione. Presupposti tecnici e strutturali.
Patrick
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