FUSS e FOSS a Bolzano - "Passaggio dal software libero a Microsoft nelle scuole di lingua Italiana"

Cara lista, ritengo la questione On Topic e per nulla politica.

L'assessore Vettorato risponde all'interrogazione "Passaggio dal software
libero a Microsoft"

In allegato l'interrogazione presentata in febbraio su quanto in oggetto e
la risposta di 3 gg fa.
Vedete voi se ridere o piangere oppure semplicemente rivedere l'analisi dei
dati raccolti.

diego

attachment.htm (1.38 KB)

Interrogazione_Repetto_707_20200203_risposta_allegati_20200406.pdf (361 KB)

Buongiorno Diego e lista!
allegato (l'interrogazione) bellissimo e molto istruttivo.
Io a questo punto mi rivolgerei a Matteo Salvini, il "capo" di
Vettorato.
Un po' di sillogismi.
LegaNord e Matteo Salvini ammirano la Russia di Putin per molte
politiche "decisioniste".
Putin ha capito gia' 10-15 anni fa che non poteva lasciare la Russia
nelle mani di Microsoft, Google ecc. e ha spinto per lo sviluppo di
un'informatica nazionale Linux-based. Soluzioni "open" e compatibili
con gli standard internazionali. Ha anche fatto sviluppare strumenti di
didattica digitale, identita' elettronica, e-Gov ecc.
Chi ha ragione, Vettorato o Putin?
Porre la questione direttamente a Salvini? Con copia ai media, chiaro.

Gianguido

attachment.htm (2.77 KB)

Caro Gianguido, qui dobbiamo forse esporci "noi vecchietti" pensionati, per
evitare ritorsioni ai danni dei più giovani. Sono appena uscito dal mondo
del lavoro e so bene cosa sto dicendo.
diego

attachment.htm (4.5 KB)

Ciao, Diego!
malgrado Salvini non sia esattamente il mio politico di riferimento,
trovo che in alcune occasioni dica cose sensate. Non avrei alcun
problema a scrivergli tantopiu' che sulla Russia ho pubblicato molto e
con il mio nome in chiaro, certamente non temo ritorsioni. L'unico
punto che mi trattiene dal farlo in questo caso e' che io con FUSS non
ho nulla a che fare (non sono ne' studente ne' insegnante in AA) e
quindi solleverei un potenziale polverone con Vettorato, per nulla.
Sono pero' disposto (1) a mettere a disposizione informazioni concrete
sulla Russia riguardo Linux e didattica online e (2) cofirmare una
lettera, per l'appunto, a Salvini.
Dovere fare riferimento a Salvini e Putin per qualcosa di "Open" e'
paradossale, ma non lasciamo intentata la cosa.
Nella questione FUSS - Microsoft mi sfugge un aspetto. LibreOffice e'
compatibile con i formati MS, quindi da casa uno potra' utilizzare il
SW che gli pare, tipo LO, oppure no? Oppure c'e' un qualche package
obbligatorio che gira solo ed esclusivamente su MS?

Gianguido

attachment.htm (6.04 KB)

Buon pomeriggio a tutti/e!

Il programma elettorale 2018 della Lega Nord si trova a questo link

Una pagina intera e' dedicata al digitale. Segue il copia e incolla.

A questo punto una lettera a Salvini e alla dirigenza nazionale della Lega Nord "per conoscenza" ci sta.

la firmo volentieri anch'io ma lascio a qualcun altro l'incombenza di trovare le contraddizioni tra le politiche di Vettorato e le dichiarazioni di intenti del suo partito. A partire dal fatto che gia' in apertura mettono che l'Italia spende troppo per licenze digitali Microsoft)))

Gianguido

EVOLUZIONE DIGITALE

Con l’evoluzione digitale miglioreremo i servizi per i cittadini e l’organizzazione dello Stato

L’Italia spende più di ogni altro Paese dell’Unione Europea, tra il 2018 e il 2020, per rifare le infrastrutture digitali ed informatiche utili ad inserire il PIL italiano nell’economia digitale dominata dalle OTT Over The Top (Amazon, Google, Micorsoft, Apple).

Allo stato delle cose, grazie a questa spesa, le OTT (Amazon, Google, Micorsoft, Apple) aumenteranno il proprio business commerciale vendendo agli italiani i prodotti italiani generando una oligarchia che rischia di annullare la caratteristica principale del Made in Italy: la differenziazione del prodotto.
Prodotto italiano e massa monetaria UE finiscono nelle tasche extra UE.

PROGRAMMA

1. I data center, gli uffici e i servizi digitali di profilazione di aziende e persone, i sistemi di pagamento in uso nell’Amministrazione Pubblica e nelle società partecipate dalla Pubblica Amministrazione, parimenti a quanto in corso di revisione negli Stati Uniti ed in Russia, sono definiti funzionali e strategici per la sicurezza e l’efficienza dello Stato.

2. Lo Stato si dota di un’unica Autorità delle Comunicazioni.

L’Autorità delle Comunicazioni sostituisce la vigente AGCOM, le direzioni generali dei sistemi informatici dei Ministeri, il commissario per il digitale e l’innovazione, AGID agenda digitale italiana. L’Autorità delle Comunicazioni è l’unica deposta al rilascio dell’identificazione digitale unica per i Cittadini e le Imprese.

L’Autorità delle Comunicazioni avrà compito di vigilanza e consulenza per l’applicazione di un modello digitale italiano, realizzerà il check digitale delle strutture pubbliche di ogni ordine e grado e disporrà le attività per assicurare la terzietà e la trasparenza digitale della Pubblica Amministrazione.
L’Autorità delle Comunicazioni disporrà dei poteri giudiziari e amministrativi per assicurare ai Cittadini italiani la tutela e l’applicazione dei diritti digitali, la semplificazione burocratica digitale, la rappresentanza degli interessi digitali italiani presso l’Unione Europea e gli organismi internazionali, il monitoraggio e le attività per l’inclusione nell’economia digitale di tutti i Cittadini ed imprese di ogni territorio e la valorizzazione del prodotto tipico italiano.

L’Autorità delle Comunicazioni è una struttura nominata dal Parlamento ed è una struttura di alta consulenza del Governo ed opererà con le attività di web reputation per la corretta ed efficace gestione della reputazione del Sistema Paese, dei casi di lesione della reputazione digitale generati a Istituzioni, Imprese e Cittadini.

L’Autorità delle Comunicazioni produrrà la misurazione delle prestazioni digitali del servizio pubblico radio televisivo innovando le metodiche di rilevazione auditel, proporrà al Parlamento le regole per la gestione trasparente della comunicazione elettorale.

Tra i poteri attribuiti all’Autorità delle Comunicazioni vi è quello della nomina del Commissario Digitale presso le Amministrazioni Pubbliche, di ogni ordine e grado, con i poteri giudiziari/economici/amministrativi/legali per l’adozione della semplificazione e trasparenza digitale, la tutela dei diritti digitali dei Cittadini e delle Imprese.

attachment.htm (4.58 KB)

riscrivo il messaggio appena inviato che non aveva il "text wrap"

Buon pomeriggio a tutti/e!

Il programma elettorale 2018 della Lega Nord si trova a questo link

Una pagina intera e' dedicata al digitale. Segue il copia e incolla.

A questo punto una lettera a Salvini e alla dirigenza nazionale della
Lega Nord "per conoscenza" ci sta.

la firmo volentieri anch'io ma lascio a qualcun altro l'incombenza di
trovare le contraddizioni tra le politiche di Vettorato e le
dichiarazioni di intenti del suo partito. A partire dal fatto che gia'
in apertura mettono che l'Italia spende troppo per licenze digitali
Microsoft)))

Gianguido

EVOLUZIONE DIGITALE

Con l’evoluzione digitale miglioreremo i servizi per i cittadini e
l’organizzazione dello Stato

L’Italia spende più di ogni altro Paese dell’Unione Europea, tra il
2018 e il 2020, per rifare le infrastrutture digitali ed informatiche
utili ad inserire il PIL italiano nell’economia digitale dominata dalle
OTT Over The Top (Amazon, Google, Micorsoft, Apple).

Allo stato delle cose, grazie a questa spesa, le OTT (Amazon, Google,
Micorsoft, Apple) aumenteranno il proprio business commerciale vendendo
agli italiani i prodotti italiani generando una oligarchia che rischia
di annullare la caratteristica principale del Made in Italy: la
differenziazione del prodotto.
Prodotto italiano e massa monetaria UE finiscono nelle tasche extra UE.

PROGRAMMA

1. I data center, gli uffici e i servizi digitali di profilazione di
aziende e persone, i sistemi di pagamento in uso nell’Amministrazione
Pubblica e nelle società partecipate dalla Pubblica Amministrazione,
parimenti a quanto in corso di revisione negli Stati Uniti ed in
Russia, sono definiti funzionali e strategici per la sicurezza e
l’efficienza dello Stato.

2. Lo Stato si dota di un’unica Autorità delle Comunicazioni.

L’Autorità delle Comunicazioni sostituisce la vigente AGCOM, le
direzioni generali dei sistemi informatici dei Ministeri, il
commissario per il digitale e l’innovazione, AGID agenda digitale
italiana. L’Autorità delle Comunicazioni è l’unica deposta al rilascio
dell’identificazione digitale unica per i Cittadini e le Imprese.

L’Autorità delle Comunicazioni avrà compito di vigilanza e consulenza
per l’applicazione di un modello digitale italiano, realizzerà il check
digitale delle strutture pubbliche di ogni ordine e grado e disporrà le
attività per assicurare la terzietà e la trasparenza digitale della
Pubblica Amministrazione.

L’Autorità delle Comunicazioni disporrà dei poteri giudiziari e
amministrativi per assicurare ai Cittadini italiani la tutela e
l’applicazione dei diritti digitali, la semplificazione burocratica
digitale, la rappresentanza degli interessi digitali italiani presso
l’Unione Europea e gli organismi internazionali, il monitoraggio e le
attività per l’inclusione nell’economia digitale di tutti i Cittadini
ed imprese di ogni territorio e la valorizzazione del prodotto tipico
italiano.

L’Autorità delle Comunicazioni è una struttura nominata dal Parlamento
ed è una struttura di alta consulenza del Governo ed opererà con le
attività di web reputation per la corretta ed efficace gestione della
reputazione del Sistema Paese, dei casi di lesione della reputazione
digitale generati a Istituzioni, Imprese e Cittadini.

L’Autorità delle Comunicazioni produrrà la misurazione delle
prestazioni digitali del servizio pubblico radio televisivo innovando
le metodiche di rilevazione auditel, proporrà al Parlamento le regole
per la gestione trasparente della comunicazione elettorale.

Tra i poteri attribuiti all’Autorità delle Comunicazioni vi è quello
della nomina del Commissario Digitale presso le Amministrazioni
Pubbliche, di ogni ordine e grado, con i poteri
giudiziari/economici/amministrativi/legali per l’adozione della
semplificazione e trasparenza digitale, la tutela dei diritti digitali
dei Cittadini e delle Imprese.

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Gianguido, la tua domanda

*"Nella questione FUSS - Microsoft mi sfugge un aspetto. LibreOffice e'
compatibile con i formati MS, quindi da casa uno potra' utilizzare il SW
che gli pare, tipo LO, oppure no? Oppure c'e' un qualche package
obbligatorio che gira solo ed esclusivamente su MS?"*

fornisce l'occasione per riparlare di un aspetto fondamentale per
l'interoperabilità, quello del formato dei file. Decido quindi di provare a
spiegare in modo compiuto la problematica e la posizione di PAB al riguardo.

LibreOffice legge e scrive, tramite convertitori ovviamente opensource, che
fanno sempre parte della suite standard ma che evolvono con le versioni,
molti formati di file proprietari, tra cui quelli di M$. Nativamente
utilizza i formati ODF Open Document Format, uno standard ISO di cui
LibreOffice costituisce l'applicazione "di riferimento" (dove per esserlo
deve soddisfare il requisito di avere codice aperto)
OpenDocument - Wikipedia.

Pure M$ ha definito e portato a standard ISO i propri formati OOXML
Office Open XML - Wikipedia dove però una applicazione
"di riferimento" propriamente detta, che deve servire come termine di
paragone per terzi, non esiste: di M$Office non è possibile studiare il
codice; assurdamente detta applicazione potrebbe essere proprio
LibreOffice. Ma il bello viene qui: dello standard Office Open XML esistono
costantemente per tutte le tipologie (docx, dotx, xslx, ...) due versioni:
- la Strict, che è quella effettivamente pubblicata con standard ISO e, in
quanto 100% documentata, implementata da LibreOffice magari con qualche
possibile bug, vista la complessità dello standard pubblicato (circa 10x
nr. pagine rispetto a ODF), che quando trovato viene corretto.
- la Transitional, che, per tenere fede al nome, è volubile e viene
modificata ad ogni rilascio di una subversion di M$Office e la cui
definizione non è pubblicata. Ovviamente, per far chiarezza agli utenti, le
tipologie di file nel nome sono identiche alle Strict.
Il percorso che un'utente deve fare suo M$Office in qualcunque versione per
salvare un doc umento in formato OOXML Strict, ovvero standard ISO, è un
percorso ad ostacoli: la selezione esiste ma non è certo in bella vista. È
possibile [esperienza ripetuta direttamente] modificare le impostazioni di
prodotto in modo che il salvataggio avvenga in versione Strict, ma
tipicamente è una impostazione che dura fino al primo passaggio di una
qualche patch inviata dal produttore. M$ inoltre afferma che il formato
Strict non è pienamente utilizzabile, in quanto non le permette di
garantire il funzionamento dei suoi stessi applicativi, che quindi non sono
in grado di operare secondo il proprio stesso standard; in particolare per
le versioni web. Per gli increduli basta provare a salvare un qualunque
documento in formato OOXML Strict sia on-Premise che on-Web (office365).
La motivazione di questo pasticcio la lascio alla fantasia di chi ha letto
sin qui.

In casa PAB - Provincia Autonoma di Bolzano da tempo esiste una Delibera
[1] che implementa questo aspetto dell'Interoperabilità tra Ente e
Cittadino o Azienda; vedi "Formati di file ammessi" -
http://www.provincia.bz.it/informatica-digitalizzazione/digitalizzazione/amministrazione-digitale/formati-di-file-ammessi.asp
dove
vengono esplicitamente indicate "*le tipologie di formato ammesse
dall’Amministrazione provinciale per la formazione dei propri documenti*".
Non può sfuggire all'attenzione il riferimento preciso "Strict". Questa
pagina esiste da qualche decennio e, pur con qualche periodica
rivisitazione, è sempre stata tenuta attiva.
Bene si dirà: allora è tutto perfetto! Sulla carta si, nella pratica ci si
deve domandare come può riuscire un dipendente PAB a rispettare quanto in
Delibera, quando si trova ad utilizzare un prodotto che, nella sua
configurazione, ostinatamente si allontana da detta delibera,
rendendo oltremodo difficile la produzione di documenti che ottemperino la
citata Delibera. A questi dipendenti risulta più semplice produrre
documenti in formato ODF.

[1]
http://lexbrowser.provincia.bz.it/doc/it/202511§310/decreto_del_presidente_della_provincia_19_giugno_2015_n_17/art_28_span_formati_di_file_ammessi_span.aspx

Spero di essere riuscito a fornire il quadro della situazione e rispondere
a Gianguido. Per ulteriori dettagli ci si può sicuramente rivolgere a Italo
Vignoli https://www.vignoli.org/ , :roll_eyes: che aggiungo in copia e che di questa
vicenda è un profondo conoscitore.

Saluti,
diego

attachment.htm (12.9 KB)

Diego, grazie moltissimo della tua risposta.
Io ho capito che occorreva abbandonare il mondo MS una dozzina di anni
fa, quando a uno degli aggiornamenti di Office di colpo mancava la
compatibilita' con tutti i file in formati .doc precedenti.
Cioe', MS aveva deliberatamente reso inaccessibili gli archivi che
avevo costruito in una ventina di anni, e malgrado avessi sempre pagato
tutte le licenze necessarie! Una sfacciataggine senza limiti!
Fu iniziando a cercare soluzioni compatibili che trovai Open Office,
LibreOffice ecc. coi quali sono pienamente soddisfatto, in particolare
LO. MS per me non esiste piu' in assoluto.
Comunque riguardo Vettorato io vedrei i seguenti punti
1. Privacy per minorenni, aspetto qui gia' discusso
2. I costi. Vettorato puo' fornire garanzie sulle future politiche
commerciali MS? Se questi pretendono nuove licenze o mostrano nuove
incompatibilita', ne rispondera' lui come Provincia o come privato
cittadino?
3. Il programma della Lega Nord e' perfettamente chiaro a proposito
delle licenze pagate dall'Italia a colossi USA. Se promettono una cosa
e il loro rappresentante fa l'esatto opposto quest'ultimo deve
prendersi le sue responsabilita', anche internamente al partito. Per
questo credo che una lettera pubblica a Salvini, con parecchie "copia
conoscenza" avrebbe il suo effetto.

Gianguido

attachment.htm (14.7 KB)

Beh, non esageriamo adesso ... Prendere Salvini e Putin come esempi di
"open" o "free" non mi sembra proprio il caso, anche se la versione
russa della didattica online si basi su Linux. Io in Russia (e nelle
scuole russe) ci sono stato e la paura di un insegnante russo e dei
scolari/studenti russi non la auguro proprio a nessuno. Punto.
Non siamo nei tempi dei Mazzini, Garibaldi, Cavour ... E poi si sà
quanto Salvini prenda sul serio una promessa elettorale. L'unica cosa
che conta per lui sono i (probabili) voti in vista e qui ci risiamo con
le statistiche fornite da Vettorato ... M$ al primo posto se ho capito
bene ...

Cheers, Andreas

Intanto rammenterei agli elettori leghisti di Bozen questo programma del
2018. In ogni caso di capriole a 180° ne abbiamo già viste assai.

attachment.htm (16.6 KB)

Ciao Andreas.
Ieri in lista ho inviato l'ultima interrogazione fatta a Vettorato e la
risposta, dove trovi i rusultati di un sondaggio fatto su poco meno di 1000
insegnanti. Analizza tu prego le risposte e dicci se ti pare che nella
scuola vi sia un netto orientamento a M$, come dice Vettorato.
diegoi

attachment.htm (8.51 KB)

Andreas, attenzione! Io non ho scritto da nessuna parte che Salvini o
Putin siano esempi di open o free. Anzi, ho descritto la situazione
come paradossale. Di Salvini (della Lega Nord) ho messo in chiaro le
contraddiizioni e di Putin il pensiero strategico. Usa eGov e didattica
digitale perche' servono per lo sviluppo del paese, e ii usa in modo
serio. Linux si e' rivelato piu' adatto allo scopo rispetto ad altre
soluzioni.
Mi piacerebbe chiedere in chiaro a Vettorato se secondo lui Putin ha
sbagliato strategia nello a scegliere Linux e, fosse stato Vettorato
ministro dello sviluppo digitale nel governo russo, avesse invece
spinto per Microsoft. Qualunque sia la risposta, sarebbe molto
divertente. Dopotutto e' il suo partito che prende Putin ad esempio.
Ho segnalato qui la situazione. Se LUGBZ o FUSS vogliono farne uso
metto volentieri a disposizione fatti, nomi, link, documenti ecc. Tutte
cose che si trovano online senza problemi.

Gianguido

attachment.htm (4.88 KB)

Ciao Gianguido,

Se LUGBZ o FUSS vogliono farne uso metto volentieri a disposizione fatti, nomi, link, documenti ecc. Tutte cose che si trovano online senza problemi.

Non credo che LUGBZ si debba avventurare in territorio politico.

Saluti
Giulio

attachment.htm (273 Bytes)

Ciao Diego,

 credo che Vettorato non si riferisca tanto allo status quo \(che, 

appunto, lui sta per cambiare contro ogni ragionevolezza), ma all'ultima
domanda del questionario per ogni gruppo interpellato, e cioè:
"Quale sistema operativo ritiene più opportuno utilizzare nelle scuole
della Provincia?"
Insomma, a lui interessa quello che "lagggente" vorrebbe (Salvini saluta).

In allegato ho rielaborato un po le percentuali a questa domanda per gruppi:
- Risposte di tutti
- Risposte di dirigenti e docenti
- Risposte di genitori e studenti

Buona giornata
Andreas

questionariSO_1.pdf (23 KB)

Ciao Diego,

un semplice ragionamento:

  1. i docenti di ruolo (primaria, secondaria 1°, secondaria 2°) nella scuola italiana, a.s. 17-18, erano 1657; datti Intendenza italiana, vedi link sotto.

Ovviamente andrebbero aggiunti tutti i precari.
Come ben riportato da Andrea, la maggior parte dei docenti (ruolo più precari), hanno espresso il loro apprezzamento per l'open source: 1018, il 61,4%

Questo dato mi sembra rilevante: la Scuola italiana vuole continuare con l'opensource!

       2. il dato riguardante il numero di questionari pervenuti da genitori e studenti, 389, mi sembra irrilevante e assolutamente non rappresentativo né significativo rispetto alla grande platea scolastica.
Semplicemente la stragrande maggioranza delle Famiglie e degli studenti non si è espressa!

A quale volere e a che "ggente" fa dunque da portavoce?

Buona giornata,
Michele

attachment.htm (19.2 KB)

Grazie Andreas.
osservazione: la valenza statistica del nr. "genitori e studenti" è ben
minore di quella dei docenti e dal questionario non risulta la metodologia
usata nella scelta dei soggetti intervistati e la appartenenza al grado di
scuola.
Sarebbe da chiedere, o no?

attachment.htm (12.8 KB)

Certo, così come è il questionario, almeno per quanto riguardi gli
studenti, non vale niente.

Ciao,
Andreas