saperi liberi? iniziamo dagli sponsor - inoltrato da ASSOLI

Ciao a tutti,

per conoscenza inoltro comunicato stampa di ASSOLI, non mi sembra sia
passato in lista

Ciao,

Ciao a tutti,

per conoscenza inoltro comunicato stampa di ASSOLI, non mi sembra sia
passato in lista

Segnalo che lo stesso problema (l'azienda di redmond che sponsorizza
eventi FLOSS) si è verificato a MiOpen:
[ ERP e software gestionali Open Source in Italia
Tavola Rotonda a Milano il 20 ottobre 2007
c/o Palazzo Affari ai Giureconsulti, P.za Mercanti 2 ]

http://www.miopen.it/home/

Stefano

Alle martedì 23 ottobre 2007, Claudio Brocco ha scritto:

Ciao a tutti,

per conoscenza inoltro comunicato stampa di ASSOLI, non mi sembra sia
passato in lista

################################################

COMUNICATO STAMPA
23 OTTOBRE 2007

======================================================================
                 Saperi liberi? Iniziamo dagli sponsor

Fermo restando tutto quello che è enunciato nel comunicato stampa,
sinceramente non vedo il problema. Microsoft (o chiunque) non ha la
stessa "freedom of speech" di chiunque altro?

Se una ditta sottopone la sua sponsorizzazione a clausole che vincolano la
libertà di intervento, allora questa sponsorizzazione è da rifiutare,
altrimenti davvero non vedo il problema.

Anzi, affermazioni del genere:

Riteniamo che questa sponsorizzazione possa confondere il pubblico: un
convegno quale "QuiFree", che appare come un evento di promozione del
valore di libertà dei saperi, della cultura e del software, non può e
non deve fungere da cassa di risonanza commerciale per un'azienda che
tali valori contrasta sistematicamente e pubblicamente.

Sono quanto di più "anti-free" riesco a concepire. Assoli mi sorprende ancora
in negativo, dopo la polemica di qualche mese fa sui centri di
ricerca "sponsorizzati" dalla stessa Microsoft o da fondazioni che ne fanno
capo (che ha avviato anche un piccolo thread su questa lista).

Detto questo, ribadisco, non entro nel merito degli altri punti del comunicato
stampa che sono sicuramente corretti e documentati, ma non vedo con che
diritto un relatore possa accettare - o rifiutare - uno sponsor. Invece trovo
corretto che durante la conferenza si discuta e si critichi, finchè si
portano argomentazioni serie e documentate, e non mi pare che questo diritto
sia leso in alcun modo.

Ciao,
DAniele

Alle mercoledì 24 ottobre 2007, Steevie ha scritto:

Ciao,

> Ciao a tutti,
>
> per conoscenza inoltro comunicato stampa di ASSOLI, non mi sembra sia
> passato in lista

Segnalo che lo stesso problema (l'azienda di redmond che sponsorizza
eventi FLOSS) si è verificato a MiOpen:
[ ERP e software gestionali Open Source in Italia
Tavola Rotonda a Milano il 20 ottobre 2007
c/o Palazzo Affari ai Giureconsulti, P.za Mercanti 2 ]
http://www.miopen.it/home/

Vorrei sapere perchè questo sia un "problema" dal tuo punto di vista.

Stefano

Ciao,
DAniele

Alle martedì 23 ottobre 2007, Claudio Brocco ha scritto:
> Ciao a tutti,
>
> per conoscenza inoltro comunicato stampa di ASSOLI, non mi sembra sia
> passato in lista
>
>
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>
> COMUNICATO STAMPA
> 23 OTTOBRE 2007
>
>
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> Saperi liberi? Iniziamo dagli sponsor
> ======================================================================

Fermo restando tutto quello che è enunciato nel comunicato stampa,
sinceramente non vedo il problema. Microsoft (o chiunque) non ha la
stessa "freedom of speech" di chiunque altro?

Non è una questione di "freedom of speech" ma di "freedom of refusing
funding".

Se una ditta sottopone la sua sponsorizzazione a clausole che vincolano la
libertà di intervento, allora questa sponsorizzazione è da rifiutare,
altrimenti davvero non vedo il problema.

Questo è ovvio, ma permetti che uno sia libero di rifiutare una
qualunque sponsorizzazione anche se non vengono poste clausule,
semplicemente perché non gli piace lo sponsor?

Perché non proponi allora di chiedere una sponsorizzazione Microsoft per
la SFSCon? "Freedom of asking ...".

Paolo.

Alle mercoledì 24 ottobre 2007, Paolo Dongilli ha scritto:

> Alle martedì 23 ottobre 2007, Claudio Brocco ha scritto:
> > Ciao a tutti,
> >
> > per conoscenza inoltro comunicato stampa di ASSOLI, non mi sembra sia
> > passato in lista
> >
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> > COMUNICATO STAMPA
> > 23 OTTOBRE 2007
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> > Saperi liberi? Iniziamo dagli sponsor
> > ======================================================================
>
> Fermo restando tutto quello che è enunciato nel comunicato stampa,
> sinceramente non vedo il problema. Microsoft (o chiunque) non ha la
> stessa "freedom of speech" di chiunque altro?

Non è una questione di "freedom of speech" ma di "freedom of refusing
funding".

E contemporaneamente di "freedom of funding", se ci mettiamo nei panni di
Microsoft. E se questa libertà di finanziamento vale per le tante società che
in un modo o nell'altro pagano sviluppatori che lavorano per la comunità open
(facendo business anche con licenze proprietarie), perchè non dovrebbe
valere anche per le sponsorizzazioni agli eventi della stessa comunità open?

> Se una ditta sottopone la sua sponsorizzazione a clausole che vincolano
> la libertà di intervento, allora questa sponsorizzazione è da rifiutare,
> altrimenti davvero non vedo il problema.

Questo è ovvio, ma permetti che uno sia libero di rifiutare una
qualunque sponsorizzazione anche se non vengono poste clausule,
semplicemente perché non gli piace lo sponsor?

Concordo, il problema è il "chi" può accettare o rifiutare gli sponsor. Nel
caso in questione mi sembra che l'organizzatore sia la regione toscana,
quindi i suoi uffici competenti potevano rifiutare, ASSOLI può ovviamente
criticare e fare comunicati stampa, ma vorrei lo facesse in maniera più
costruttiva.

Perché non proponi allora di chiedere una sponsorizzazione Microsoft per
la SFSCon? "Freedom of asking ...".

Viceversa. Per chiunque venisse ad offrirci una sponsorizzazione il comitato
direttivo valuterebbe la rispondenza a criteri quali la non contraddizione
con i valori statutari etc. etc.
Se invece gli sponsor andiamo a cercarceli noi allora è ovvio che la selezione
avviene ex-ante e alcune aziende non le si contatta.

Paolo.

Ciao,
DAniele

La vedo come occasione per spargere FUD e come occasione per far
sembrare che la M$ abbia a che fare/abbia a cuore/possa essere
identificata con/sia favorevole/promuova la comunità FLOSS.

Il tutto avendo accettato solo dopo 3 anni il verdetto europeo sulla
liberalizzazione del codice windows, avendo sostenuto che linux&co
hanno infranto non so quanti brevetti sul software ecc ecc.

Mi sembrano motivi più che sufficienti perlomeno per dubitare della
buona fede e delle buone intenzioni di M$.

Stefano

Alle mercoledì 24 ottobre 2007, Paolo Dongilli ha scritto:
> > Alle martedì 23 ottobre 2007, Claudio Brocco ha scritto:
> > > Ciao a tutti,
> > >
> > > per conoscenza inoltro comunicato stampa di ASSOLI, non mi sembra sia
> > > passato in lista
> > >
> > >
> > >
> > > ################################################
> > >
> > >
> > > COMUNICATO STAMPA
> > > 23 OTTOBRE 2007
> > >
> > >
> > > ======================================================================
> > > Saperi liberi? Iniziamo dagli sponsor
> > > ======================================================================
> >
> > Fermo restando tutto quello che è enunciato nel comunicato stampa,
> > sinceramente non vedo il problema. Microsoft (o chiunque) non ha la
> > stessa "freedom of speech" di chiunque altro?
>
> Non è una questione di "freedom of speech" ma di "freedom of refusing
> funding".

E contemporaneamente di "freedom of funding", se ci mettiamo nei panni di
Microsoft. E se questa libertà di finanziamento vale per le tante società che
in un modo o nell'altro pagano sviluppatori che lavorano per la comunità open
(facendo business anche con licenze proprietarie), perchè non dovrebbe
valere anche per le sponsorizzazioni agli eventi della stessa comunità open?

Vabbè Daniele, potremmo andare avanti all'infinito ad elencare tutte le
freedom che uno ha in un paese civile. Mea culpa per avere iniziato.

Tornando a Microsoft, personalmente non mi convince ancora il suo cambio
di pelo.

> > Se una ditta sottopone la sua sponsorizzazione a clausole che vincolano
> > la libertà di intervento, allora questa sponsorizzazione è da rifiutare,
> > altrimenti davvero non vedo il problema.
>
> Questo è ovvio, ma permetti che uno sia libero di rifiutare una
> qualunque sponsorizzazione anche se non vengono poste clausule,
> semplicemente perché non gli piace lo sponsor?

Concordo, il problema è il "chi" può accettare o rifiutare gli sponsor. Nel
caso in questione mi sembra che l'organizzatore sia la regione toscana,
quindi i suoi uffici competenti potevano rifiutare, ASSOLI può ovviamente
criticare e fare comunicati stampa, ma vorrei lo facesse in maniera più
costruttiva.

Bisognerebbe sentire cosa abbia spinto gli organizzatori ad accettare.

> Perché non proponi allora di chiedere una sponsorizzazione Microsoft per
> la SFSCon? "Freedom of asking ...".

Viceversa. Per chiunque venisse ad offrirci una sponsorizzazione il comitato
direttivo valuterebbe la rispondenza a criteri quali la non contraddizione
con i valori statutari etc. etc.
Se invece gli sponsor andiamo a cercarceli noi allora è ovvio che la
selezione avviene ex-ante e alcune aziende non le si contatta.

Hai ragione, è viceversa. Allora riformulo la domanda: se ci venisse
proposta una sponsorizzazione da Microsoft, voteresti di accettarla o la
rifiuteresti?

Ciao,
Paolo.

Vabbè Daniele, potremmo andare avanti all'infinito ad elencare tutte le
freedom che uno ha in un paese civile. Mea culpa per avere iniziato.

Ok :slight_smile:
Solo una c(hi)osa: visto che noi ci facciamo portatori e diffusori delle libertà credo dovremmo essere in prima fila per difenderle, anche e soprattutto quando la cosa "ci puzza".

Tornando a Microsoft, personalmente non mi convince ancora il suo cambio
di pelo.

Io credo la diffidenza del mondo open sia un vantaggio per la compagnia stessa.
Credo che un atteggiamento diverso sarebbe molto più indicativo delle reali intenzioni di chiunque (e sono abbastanza sicuro che rivelerebbe che ha ragione chi diffida :).

Hai ragione, è viceversa. Allora riformulo la domanda: se ci venisse
proposta una sponsorizzazione da Microsoft, voteresti di accettarla o la
rifiuteresti?

Se fosse libero da vincoli (visibili od occulti) certo che la accetterei, e diffonderei un messaggio del tipo:
"Microsoft aiuta la diffusione del software libero, per coerenza faccia seguire ai flussi di cassa anche i fatti."

Ciao,
Paolo.

Ciao,
DAniele

> Vabbè Daniele, potremmo andare avanti all'infinito ad elencare tutte le
> freedom che uno ha in un paese civile. Mea culpa per avere iniziato.

Ok :slight_smile: Solo una c(hi)osa: visto che noi ci facciamo portatori e
diffusori delle libertà credo dovremmo essere in prima fila per
difenderle, anche e soprattutto quando la cosa "ci puzza".

Certamente. Qui nessuno parla di negare alcuna libertà, quanto
assicurarsi che ciascuno la possa esercitare: la Microsoft di proporre
una sponsorizzazione, gli organizzatori della conferenza quella di
rifiutarla.

Invece ogni intervento (speech) dovrebbe essere sempre ben accetto
specialmente se aiuta a far chiarezza sulle intenzioni future del
colosso.

> Tornando a Microsoft, personalmente non mi convince ancora il suo
> cambio di pelo.

Io credo la diffidenza del mondo open sia un vantaggio per la
compagnia stessa. Credo che un atteggiamento diverso sarebbe molto più
indicativo delle reali intenzioni di chiunque (e sono abbastanza
sicuro che rivelerebbe che ha ragione chi diffida :).

Ci si deve vendere per dimostrare che alla fine si aveva ragione?

> Hai ragione, è viceversa. Allora riformulo la domanda: se ci venisse
> proposta una sponsorizzazione da Microsoft, voteresti di accettarla
> o la rifiuteresti?

Se fosse libero da vincoli (visibili od occulti) certo che la
accetterei, e diffonderei un messaggio del tipo: "Microsoft aiuta la
diffusione del software libero, per coerenza faccia seguire ai flussi
di cassa anche i fatti."

La risposta doveva essere solo si o no, senza ipotesi e con t=now :wink:

Vabbè, comunque mi hai convinto! Alla fine voterei anch'io per
l'accettazione di una sponsorizzazione da Microsoft. Così se la proposta
passasse in consiglio, vedremmo la restituzione in blocco
dell'equivalente in denaro di numerose licenze Windows che i soci
(almeno quelli che ci hanno provato) non sono mai riusciti a farsi
restituire. Purtroppo questi soldi non potrebbero essere redistribuiti
tra i soci (dato che siamo un'associazione senza scopo di lucro) ma
almeno li potremmo investire (col benestare dell'assemblea) organizzando
altri eventi ed iniziando nuovi progetti concreti per la diffusione del
Software Libero.

Ciao,
Paolo.