Ennesimo attacco immotivato dall'assessorato

Ciao Andrea,

questo tipo di risposte sono quelle che mi fanno venire voglia di dire
io alle scuole "grazie, ma cercheremo qualcun'altro cui dare in
usufrutto il sistema". Noi spendiamo tempo e denaro e questa è ancora la
risposta?!

Hanno proprio ragione le mail di questi ultimi giorni... siamo 20 anni
avanti. Che si tengano M$ Teams, aspettando che lo tolgano per darlo
solo agli statunitensi. "America first".

Proprio contento di uscire finalmente dalla scuola italiana.

Ciao,

Marco

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Rincaro la dose:

Questo sommo nucleo di valutazione ha letto il documento del ministero?

cit:

- tutte le piattaforme devono essere rese disponibili gratuitamente
nell’uso e nel tutorial; la gratuità va intesa sia nella fase di
adesione ed utilizzo dello strumento sia al termine di tale fase. Nessun
onere, pertanto, potrà gravare sulle Istituzioni scolastiche e
sull’Amministrazione;

- per le piattaforme di fruizione di contenuti didattici e assistenza
alla community scolastica: sicurezza, affidabilità, scalabilità e
conformità alle norme sulla protezione dei dati personali, nonché
divieto di utilizzo a fini commerciali e/o promozionali di dati,
documenti e materiali di cui gli operatori di mercato entrano in
possesso per l’espletamento del servizio;

Qui vedo:
http://www.iisgalilei.eu/generale-tutte/category/975-tutorial-didattica-a-distanza

"Microsoft Teams"

What?!

Marco

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Ragazzi, non fermatevi!

BBB non è stato ancora inserito nella pagina governativa Soccorso Digitale
perchè da errori all'inserimento.
Ho scritto ed ho avuto risposta per un caricamento alternativo.
Faccio sapere.
diego

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- Il software prevede l'utilizzo di "stanze" per la gestione delle videolezioni. La gestione delle stanze potrebbe risultare complessa nell'atuale situazione di crisi COVID-19.

E' uno scherzo?

Su questo mi trovi d'accordo e soprattutto ti ringrazio per l'aggiunta
sul sito del governo. Passo molto importante.

Potrebbe essere sulla roadmap una lettera di presentazione del servizio
da inviare alle scuole?

Il Galilei comunque orami è andato, cerchiamo chi ha più bisogno (tipo
scuole medie).

Ciao,

Marco

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Solo gli sciocchi non tornano mai sulle decisioni prese; certo, occorre
fornire argomenti, ma le difficoltà rinsaldano l'animo.
Non mollate, mollate non!
"El corpo se frusta, l'animo se giusta" [detto popolare veneto]

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Da una parte credo che il Galilei non meriti i vostri servizi a seguito di una risposta di questo tipo.

Seppur farebbe molta pubblicità.

Nonostante cioè se si procederà alla creazione di una lettera di presentazione tenete a mente i punti per i quali “la piattaforma non è sarà elencata”. Rimango del fatto che sono che i punti sono uno meno significativo dell’altro.

Si renderanno conto di quello che stanno (e purtroppo stiamo) utilizzando?

E dunque apro un’altra parentesi, io come studenti, ho il diritto non non utilizzare una piattaforma perché a mio parere profila i miei dati?

Grazie
Andrea Pellegrin

// Inviato da iPhone

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Buongiorno, lista!

A seguito della questione FUSS e Provincia e dello scambio di
informazioni degli ultimi giorni permettetemi di fare alcune
considerazioni *eretiche*.

Sono ancora nuovo a LUGBZ e conosco FUSS solo indirettamente. Scusatemi
in anticipo se riprendo questioni conosciute e ridondanti. Ma non sono
(ancora) in grado di giudicare che cosa sia conosciuto e cosa no, cosa
sia stato discusso e cosa no. Non ce l'ho personalmente con nessuno,
cerco solo da "Quereinsteiger" di avanzare alcune proposte "ortogonali"
al dibattito.

Rivolgo la mail in particolare a Marco e Andrea.

Gli anglosassoni hanno numerosi aforismi che sintetizzano volumi di
filosofia di vita. Nel caso Provincia contro FUSS mi sembra che si
applichi bene il seguente

"Never argue with an idiot. An outsider might not tell the difference."

Un software di successo non e' solo codice, ma e' un prodotto completo
con documentazione, manutentori, esempi applicativi, corsi di
perfezionamento e cosi' via. Personalmente ritengo folle la posizione
della Provincia non tanto per la distribuzione FUSS come tale, ma per
il knowhow complessivo, "l'ecosistema umano" che gli sta dietro.
Sperperare questo patrimonio non ha senso. Ma e' successo milioni di
volte in tutto il mondo e succedera' ancora milioni di volte.

D'altro lato se cosi' e' deciso, ha senso lottare contro i mulini a
vento?

Per questo suggerirei di guardare al lavoro contingente in due fasi.

1. emergenza attuale. Va benissimo quello che e' gia' in atto (riciclo
computer usati, ricerca soluzioni per videoincontri ecc.)

2. mondo post-corona. Qui occorre considerare l'educazione non solo
come software, ma anche come strumenti e metodologie organizzative per

- collegamenti audio/ video a distanza, anche di gruppo
- condivisione e distribuzione di materiali didattici

Al momento non c'e' alcuna distribuzione Ubuntu, Debian ecc. che
risolva questi problemi perche' sono troppo recenti. Inoltre alle
considerazioni tecniche (ad es, velocita' della linea) si sovrappongono
quelle normative (GDPR, copyright sui materiali in distribuzione, DRM)
e quelle commerciali (chi ha soluzioni piu' o meno complete vuole
guadagnarci).

Il vero problema del mondo post-corona non sara' piu' FUSS ma quale
software libero e quali modelli educativi sviluppare e utilizzare.

Potrebbe diventare qualcosa in direzione LibreOffice, tipo un
"LibreEducation". Guarderei con entusiasmo a un prodotto simile, che
giocoforza dovrebbe coinvolgere migliaia di persone in tutto il mondo.
Non so, forse c'e' gia' qualcosa in atto.

La mia conclusione *eretica* e' pertanto di prendere il momento come
sveglia per un cambio di paradigma e indirizzare gli sforzi nella nuova
direzione. Pensare gia' adesso in termini 2021-2022 e oltre. Tra
l'altro, grazie a Internet uno puo' abbandonare Bolzano ed emigrare in
America in due minuti senza dovere rinunciare a cappuccino e spaghetti
al pomodoro originali, non quelli col ketchup. La questione e' mentale,
non materiale.

La Provincia non vuole FUSS? Chi rifiuta qualcosa non lo merita.

Infine, un vantaggio oggettivo di MS. Cercando "educational software"
in Internet ho rapidamente trovato queste informazioni

Per un esterno la questione e' sconcertante. Troppa dispersione! Si e'
probabilmente superato di parecchio il limite oltre il quale la
diversificazione fa la forza. Quattro-cinque distribuzioni Debian,
passi! Ma centinaia? MS ha un solo prodotto ed e' grazie a questo che
puo' dettare le regole del gioco.

Per fortuna il progetto LibreOffice e' uno e unico. Ha successo proprio
per questo.

Se c'e' accordo di principio su queste considerazioni iniziali, avrei
alcuni suggerimenti concreti e operativi per attivita' pratiche di
sviluppo nuove soluzioni. Non nuovo software, ma nuovi approcci.

Gianguido

P.S. Per chi avesse avuto la pazienza di leggermi fin qui avrei una
domanda. Cercando in rete mi sono imbattuto nella societa' Ethical
Software, di Bolzano. http://www.ethicalsoftware.it

Come impresa allo stesso tempo commerciale e non-profit sarebbe potuta
essere il veicolo ideale per sostenere FUSS nelle scuole in particolare
per il supporto tecnico. Fanno quello che alcuni giorni fa avevo
suggerito che si dovrebbe fare, in particolare con un'offerta
commerciale in alternativa alle licenze MS. Ma (1) ho appreso solo
pochi minuti fa della loro esistenza e (2) l'ultima news e' del
05/07/2017. Qualcuno mi puo' dare informazioni a loro proposito?
Grazie!

[...]

Se posso dire la mia (che non sono neanche di Bolzano), queste
considerazioni sono proprio *eretiche* perché dimenticano un fatto

          - FONDAMENTALE -

si sta discutendo di decisioni sulla COSA PUBBLICA. Non si può
semplicemente fare finta di niente rispetto a milioni di soldi sperperati
per la testardaggine, stupidità, furbizia politica o semplicemente
ignoranza di questo o quel politico di turno.

Fosse un'azienda privata potrebbe anche passare, anche se, far notare che
fanno una cosa stupida e antieconomica oltre che limitata dal punto di
vista del knowhow tecnologico e autolesionista nel lockin ci starebbe
comunque... sai se un'azienda fallisce non è solo una perdita per i
padroni ma anche per la gente che si ritrova per strada...

Nel caso del pubblico, fare in modo che la scuola funzioni, trasmettendo
cultura e funzionando senza troppi costi è una cosa che deve riguardare
tutti.

La scuola è anche MIA e vedere queste cose mi fa veramente arrabbiare.

Parafrasando Gaber, la libertà non è voltarsi dall'altra parte ma
partecipazione.

E non ricordo più chi ha detto che il prezzo della democrazia è la
continua vigilanza.